lunedì 14 novembre 2016

Devi solo aspettare che accada. E riderci sopra (Rocco Schiavone docet)

Fa freddo, in questo novembre strano. Si è subito nel breve volgere di qualche giorno passati dagli innaturali 20 gradi a 3 gradi . Sono riapparsi i cappotti, i cappelli di lanugini varie, magari stilosi, magari con il numero 23 in evidenza non a significare enigma numerologico da film dell'orrore, ma forse un più prosaico riferimento a Michael Jordan, cestista americano coloured ormai ritiratosi, le sciarpe, i guanti, occhiali da sole invernali e fumo di aliti affannosi per le strade milanesi sui marciapiedi della disperazione, perchè chiunque cammini in mezzo a questo freddo improvviso con l'alito da tricheco affannato è un  disperato alla ricerca di se stesso, degli altri, di un piacere svanito con l'estate, dell'estate stessa che si fa fatica a capire che è annegata nelle nebbie ottobrine. In macchina ascolto i Marillon, l'ultimo album, Fear, che delizia il mio palato da raffinato ascoltatore di musica e i padiglioni auricolari  abitualmente adusi al chiasso dei centri commerciali o del vocio serale nel reticolo dei navigli, quando a piedi, solo  e con la compagnia invisibile dei miei pensieri, mi insinuo nella spianata di corpi che sono lì in pose spleen , ragazze giovani e belle che vivono il momento meglio che possono inconsapevolmente buddhiste. Taglio la città immettendomi in qualcuno dei  viali che la cingono concentricamente a fianco di autoarticolati ,già pieni di ragazzi e ragazze  che escono ed entrano da scolaresche in pieno fermento, ofidici come enormi millepiedi metallici. Cerco un centro di gravità e l'unica dottrina, l'unica filosofia che mi dà qualche risposta è il buddhismo. Ma solo alcune e neanche tutte soddisfacenti. Perchè il ribelle genetico che è in me cerca risposte definitive(se possibile). Per esempio al fatto che dobbiamo invecchiare, che i nostri organi si ammaleranno, che,in definitiva, faremo meno sesso, aspetto focale questo,perchè vogliate o meno considerarlo, il sesso, è il barometro della qualità delle nostre vite e persino delle nostre anime. In attesa che le grandi religioni monoteiste ci spieghino perchè dovremmo vivere come monaci per guadagnarsi un paradiso i cui connotati non ci sono chiari e nel quale non si sa neanche se si potrà godere dei cibi più prelibati, di bei corpi con cui sollazzarsi sulle lettighe aeriformi delle nuvole...gli unici che ci spiegano che la sofferenza deriva dalla scomparsa dei piaceri mano mano che ci avviciniamo alla morte, sono i buddhisti. I quali  , anch'essi, incorreggibili, ci dicono che se non vogliamo reincarnarci in qualcosa di peggio della vita che abbiamo vissuto dobbiamo vivere bene questa( in assenza di brama, si capisce)per cercare di non riviverla più. Ma io sono un occidentale e sono carne viva, sono sangue e sperma e qualche volta merda e , piaccia o non piaccia ai corifei della buona accoglienza delle anime, è con questi fluidi che dobbiamo avere a che fare finchè siamo in vita corporea su questa terra. Per cui mi piace pensare che il principe dei filosofi orientali, Buddha, abbia tracciato una via, ma che il suo libero arbitrio consista nel lasciarci liberi di peccare per avere la curiosità di andare a vedere in cosa ci reincarneremo.  Non lo possiamo escludere. Ma perlomeno l'uomo del sermone di Benares è qualcuno che ha preso atto, lo ribadisco, che provare i piaceri della vita per poi esserne privati genera sofferenza e noi è contro questa sofferenza che dobbiamo combattere. E contro il male inferto agli altri che ritorna indietro colpendoti in modo dieci volte più potente. 

Sto parlando di farsi una canna. Nella mia vita ho provato un mucchio di droghe( adesso sembro quasi un fattone, direi sperimentato, via)  e la peggiore è la cocaina. Ovviamente io posso parlare per quella polvere di marmo mischiata ad anfetamina che chiamano cocaina. Non ho esperienza diretta della sostanza. Non essendo ricco e non essendo mai stato nei paesi produttori. Dobbiamo fare a fidarsi, diciamo pure. Beh, quella roba posso testimoniarlo è letale, distrugge la volontà di chi la assume e se dopo che hai sniffato vai a fare sesso, se hai la fortuna di avere un'erezione dignitosa, ritieni ogni precauzione superflua. Ti senti Dio, un supereroe della Marvel che non puo' morire e infili il tuo coso  nella tasca del Diavolo, nelle feritoie dell'Inferno. Dimenticandotene persino il giorno dopo, impegnato come sei a riconoscerti come essere umano e tentando di distinguerti dal verme ameboide che sei diventato nella fase down. Ma la marijuana no.E per marijuana intendo erba , non hashish che  è marijuana in zollette di resine di  comprovata natura biologica (cacca). L'erba è una medicina.Quando sei teso ti rilassa, quando sei ansioso ti calma, quando sei giù di corda ti dà la carica, ti mette di buon umore, se la prendi prima di fare sesso la cosa stupefacente diventa il sesso e non più la sostanza. Ma l'erba è umana, animata di vita propria, ha un suo cervello...la pianta che noi crediamo morta , sente se tu non ami la natura e non celebri la sua morte, il suo funerale, la sua cremazione, come un rito religioso. Ed è quello il momento in cui puo' prenderti male, aumentando la tua aggressività e invertendo la beneficità dei suoi effetti ritorcendoli contro di te. E'una pianta che sente molto il karma. Sono anni che non fumo, ma me ne è rimasta la voglia. Più che altro sul piano filosofico. Magari non fumero' mai più, per svariati motivi, non ultimo perchè non voglio diventare dipendente dagli speculatori, da chi la spaccia. Ma diavolo, reclamo il diritto di dire che di questa sostanza ne viene proibita la vendita legalizzata perchè è vero che ha un forte potenziale eversivo. E'nemica del potere perchè crea armonia nelle persone che la fumano insieme, crea complicità, allegria, smorza la voglia di lavorare, di fare (wu wei taoista indotto), di produrre beni e servizi, mette voglia di fare sesso, mette appetito e fa ammalare di meno. E nelle società capitaliste nessuno puo' mettersi contro l'industria farmaceutico-sanitaria. Devo poter vendere le loro pillole malsane di Cialis e Viagra a prezzi da far rovinare la gente economicamente, rendendola dipendente e creandole effetti collaterali che alimenteranno il sistema sanitario. Un circolo vizioso , in cui il vizio non ha neanche la virtù del piacere diffuso a chi lo frequenta, ma solo a chi lo gestisce. I pensieri rimbalzano sulle pareti della mia calotta cranica, trasformandosi e ricombinandosi, e io sono ancora in macchina, la musica in sottofondo, sono fatto di beatitudine. La solitudine voluta e cercata per stare in compagnia dei mie pensieri, mi centuplica, ricombinandole , miriadi di sintesi chimiche di teorie e points of  view. E io ritorno improvvisamente alla presenza mentale. A pensare a quello che sto facendo, alle cose una per volta, ad avere attenzione in quello che faccio. Tanto quello che penso continua a scorrere e si depositerà nei tessuti cerebrali rispuntando in seguito, magari filtrato e più vivido. Perchè nel frattempo ti sei concentrato a vedere la vita così com'è. Cerchi di non pensare, di acquietare i tuoi pensieri, ma non ci riesci. Rivedi in forma di reverie filmica le immagini di un film visto di recente, con Marco Giallini che interpreta mirabilmente la figura di un funzionario di polizia borderline , Rocco Schiavone, anarchico, che usa il proprio ruolo per diventare un piccolo Dio e sfogare il proprio odio nei confronti di chi sbaglia. Decidendo quali errori meritano la punizione e quali far passare in cavalleria. E anche lui, inizia la giornata rollandosi una canna in ufficio. Poi caracolla per le strade della provincia italiana, rimuginando saggi filosofici e creando teorie balzane, per offrire sul piatto d'argento di conferenze stampa a dirigenti insulsi, fior di criminali che hanno sulla coscienza innocenti. Ed ecco che si diventa un piccolo Dio. Si diventa per se stessi un piccolo centro di gravità permanente. Per cui le canne, le sigarette o l'assenza totale delle stesse, sono solo strumenti venefici o benefici, comunque la si pensi, per arrivare alle stesse verità che l'uomo cerca da sempre. Per colmare tutti i tipi di sete, fra le quali la più importante è la sete di giustizia. Tutti gli approdi possibili, fra i quali il più importante è il porto della verità. Per cui , ognuno cerchi il modo migliore per essere felice, o, se preferite, soffrire di meno, in attesa di quel cambiamento di stato chiamato morte. Dopo il quale, seguendo  il filo di un mio ragionamento , quando si sono elaborati pensieri elevati o raffinati, quando la mente ha raggiunto vette inaspettate, beh, allora merita di vivere per sempre. E accade. Ho il diritto di pensarlo, ho il diritto di vivere come un taoista fino a 250 anni, ho il diritto di morire prima, ho il diritto di provare desideri sessuali fino all'ultimo giorno, ho il diritto di rendermi la vita piacevole, senza che il piacere duri l'intero arco della giornata perchè esso si compie per differenza con la sofferenza, ho il diritto di trasvalutare tutti i valori pur non essendo Nietzsche, con meno sponsors, semplicemente donando i miei pensieri all'umanità, ho il diritto di amare l'umanità quanto di detestarla, anche se so che detestarla mi fa soffrire. Beh , che volete, magari sto facendo di tutto per reincarnarmi  nell'Angelo del Male. Così poi nella vita successiva faro' il bravo. Sto semplicemente cercando di dire che siamo uomini e sappiamo amare e odiare e che , tecniche filosofiche o meno, fra cent'anni saremo ancora qui, io su una macchina d'inverno, la musica in sottofondo, nebbia intorno, macchine, nebbia, ponti , autostrade, tangenziali, tangenti, coglioni che declamano in radio il sapere in pillole Zigulì, attenzione a cio' che stai facendo...tanto poi qualche imbecille ubriaco di wiskej legalizzato dallo stato che ti venga addosso lo trovi sempre. Devi solo aspettare che accada. E riderci sopra.