mercoledì 25 maggio 2022

Lino Banfi ci ha rovinati....

 Lavoro da più di 25 anni in una multinazionale dell'arredamento, vicino a Milano e non passa giorno che qualche cliente, ascoltandomi parlare, una volta constatato che non sono milanese non mi chieda se per caso non sia romano. Ora, mettiamo da parte per un momento il fatto che la maggior parte delle persone del Milanese non conoscano , non dico i dialetti, ma quantomeno, gli accenti , cosa purtroppo vera ed evidente, ma possibile che a nessuno venga in mente che io possa essere pugliese solo perchè io non parlo come Lino Banfi? In Puglia ci sono almeno 4 tipi di accenti e innumerevoli dialetti, e io sono dell'Alto Salento, comunque il mio accento è venato di enfasi salentine, per cui mi è venuto in mente, vuoi vedere che la colpa è di Lino Banfi? Che con le migliaia di pellicole girate fra cinema e tv ha monopolizzato l'uso e la diffusione dell'accento barese fracassando a tutti gli zebedei con la costante affermazione, a prescindere dai personaggi interpretati, nei detti film, che lui è pugliese? Alla fine, poi, se uno non ha viaggiato per l'Italia, in lungo e in largo, visitando a fondo anche la Puglia ( che è lunga come il Cile), ma è andato a fare vacanze sempre e soltanto a Sharm El Sheik, per poi tornandosene a casetta sua, tra Milano e dintorni, raccontando le mirabilie esotiche dei barracuda a pelo d'acqua in quel dell'Egitto, come potrebbe non identificare la Puglia con Lino Banfi? Dopo il profluvio di film e apparizioni televisive in cui l'attore di Canosa   , che è in provincia di Bari e dove si parla quel suo dialetto con accento per lo più barese, non faceva altro che dire: " sono pugliese"...e giù a parlare della Puglia. Ma se Lino Banfi non tifa più neanche per il Bari, ma tiene per la Roma...come accade alla maggior parte dei migranti che, non tanto per disprezzo, ma per integrazione, fanno abitualmente, finendo per tifare Milan, Inter e Juventus, a seconda del territorio in cui si sono poi trovati a spendersi come forza lavoro! Bari è stata sempre la Milano del sud, per il suo essere commerciale ( commerciante) e mercantile, per contro ad una Lecce, aristocratica, oziosa e colpevolmente lasciata bastante a se stessa. Ma se già andiamo a Taranto o a Foggia, rispettivamente, operaia Taranto ( che campa sull'Ilva) e agricola, Foggia, piena di neri che raccolgono pomodori sul tavoliere ( e gli zigomi slavi dove li mettiamo?), ci troviamo di fronte ad altri accenti, altri dialetti e altre culture...dove per culture è da intendersi, modo di stare al mondo. Per non parlare della provincia di Lecce, una delle province con il maggior numero di comuni (più di cento), che già è culturalmente diversa, rispetto alla "comoda"e vitalizia avita, Lecce, perchè campa con le rimesse degli emigrati salentini in Svizzera e Germania, più proletaria, genuina, senza la puzza sotto il naso del suo capoluogo di provincia...e anche Brindisi, Alto Salento, ha ancora un'altra cultura, un altro modo di intendere la vita. La Puglia è un mosaico di accenti, dialetti e culture diverse. Un tedesco, Gerhard Rohlfs , glottologo, negli anni '60, scrisse il "Vocabolario dei Dialetti Salentini", un opera enorme e difficile, in 3 volumi ( a proposito, come mai un tedesco scrive un'opera sui dialetti di un luogo in cui a nessuno del medesimo luogo viene la stessa idea?), dimostrando che in ciascun comune del Salento, erano in uso termini  dialettali di derivazione araba, spagnola e portoghese ( nel barese l'accento è più francesizzato, da quelle parti hanno avuto gli angioini, ma non mi risultano opere dello stesso tenore, al riguardo). La storia generale è fatta di storie particolari. Anche a dieci chilometri di distanza, fatti specifici accaduti, hanno conferito antropologie diverse  e caratteri generali e psicologici di quei luoghi, diversi. Quindi , per favore, quando sentite parlare uno come me, non lo confinate, con il classico generalissimo epiteto di "Romano", perchè non capite da dove venga e volete affermare, "comunque, se è da Roma in giù, è Romano!" continuando a sentirvi parte della  settima potenza industrializzata del mondo, mentre in Spagna tutti hanno ben chiara la distinzione tra Catalani e Castigliani. Perchè è uno dei motivi per cui non ci stiamo accorgendo, che loro, gli spagnoli, hanno messo la freccia e ci stanno sorpassando alla grande. In Europa e nel mondo. Ed è tutta colpa di Lino Banfi? Forse è colpa anche degli altri pugliesi, che si cullano nel loro campanilismo tutto ulivi, friselle al pomodoro, cacio ricotta e mare polinesiamo, fregandosene di tutto il resto. Basti pensare al fatto, che il personaggio salentino, più noto, è Giuliano Sangiorgi, il cantante dei Negramaro...nell'imitazione di Checco Zalone, però...un altro barese, tanto per non cambiare! O forse è tutta colpa degli italiani, in generale, che non sanno guardare ciò che c'è di bello ad un palmo del loro naso per viaggiare all'estero e strafogarsi di spaghetti d'oltralpe.

4 commenti:

  1. Mi ci ritrovo per provenienza geografica, o meglio, linguistica. Non credo, in parte, ad alcune facili autogiustificazioni. Mi spiego meglio: perche'vergognarsi dell'accento "alla" Banfi? La Puglia, regione ricchissima di influenze culturali e linguistiche, molte di piu'di quante non ne siano indicate nel "post", è stata scoperta dal turismo colto negli ultimi decenni, poi girovagando, qualche illuminato turista ha informato i suoi connazionali, ed ora siamo meta internazionale di turismo colto e internazionale. Ma poi, cisa c'è di autentico o di vero? Perché vergognarsi della parlata alla Banfi? Eccone una spiegazione, ritengo plausibile, di fondo c'è un complessondi inferorita'rispetto agli accenti centrosettentrionali...che fascino l'accento alla Finzi Contini, quanta aura negli accenti toscani, e poi? La Venexiana di sapore "Brassiano". Mi fermo qui, salvo alcune precisazioni: i francesismi del dialetto barese provengono dalla presenza di "Murat"nel 1800, gli angioini? Ma di che parliamo. L'alto Salento è una creazione politica, inesistente dal punto di vista "etnografico", l'accentonromano deriva dalla formazione linguistica prettamente televisiva dei giovani di picciola borghesia..l'accento romano e' quello dominante del parlato televisivo degli anni sessanta e settanta. Nel salento, per influenze greche scompaiono alcune tipici fonemi "Banfiani", che non consentono all'ascolltatore del "Nord" di individuare la provenienza del parlante. Salvo rari casi, di cui rammento un episodio in una gita di montagna, dopo una bevuta salvifica a 1500 metri di quota mi scappo' un'espressione, e subito un anziano avvocato di Roma, finissimo ascoltatore disse: qui c'è un brindisino. Sono di Ostuni, ma con origini salentine, solo un orecchio attento poteva cogliere quest'aspetto. Chiudo questo post dicendo: del caro BANFI salvo solo l'accento...

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    1. https://www.barinedita.it/bari-report-notizie/n4303-da-uagnone-a-bbuatte--tutte-le-parole-del-dialetto-barese-che-provengono-dal-francese

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    2. Il Salento va da Ostuni a Leuca. Quindi dire sono di Ostuni ma di origine salentina non ha molto senso. Lei e'salentino. Alcuni inseriscono nel Salento anche Sava e Leverano, che sono in prov di Ta. Basta ascoltare il dialetto di entrambe queste citta' per capire che potrebbero non sbagliare. E' che í primi a non conoscere la Puglia siamo noi pugliesi. Io per primo. Io sono di Ostuni. Quindi sono salentino. Poi il barese e' di origine francese? D'accordo su Murat, ma gli Angioini pure erano francesi, no? I complessi di inferiorita' sono un fatto personale, non geopolitico. A me í milanesi hanno sempre fatto í complimenti per l'accento. E dicevano, non sembri pugliese. Non parli come Lino Banfi. Lino Banfi non parla nemmeno barese. Parla banfese

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  2. Ostuni non è Salento anche se trovasi al confine della regione cosiddetta Salentina. La lingua parlata ad Ostuni perde il sostrato greco per acquisire quello osco o sud-partenopeo alcuni fonemi tipicamente salentini compaiono immediatamente dopo Ostuni ma non sono presenti nel parlato ostunese. Dal punto di vista orografico è bassa murgia, di cui Ostuni ha le evidenti influenze culturali. Giuridicamente ha fatto parte, in varie epoche, delle circoscrizioni di tutti e tre i capoluoghi di provincia confinanti. Anche quando si doveva, poco tempo fa, scegliere il capoluogo tra Lecce e Taranto, si assisteva a lunghi dibattiti, a dimostrare la non appartenenza di Ostuni, salvo decisioni di ordine politico, turistico etc.etc. Essere di Ostuni con origine salentine quindi, ovviamente secondo me, ha senso per l'assenza delle evidenti influenze greche del parlato salentino che l'ostunese non ha. Per quanto riguarda gli angioni, essi hanno dominato per circa due secoli, ma non hanno avuto influenze importanti nel tessuto culturale e linguistico, erano regnanti poco amati dal popolo con cui non si immischiarono, salvo rari casi in cui per la dislocazione di truppe si crearono delle enclaves di lingua franco-provenzale in Puglia Molto piu' incisiva è stata l'influenza linguistica spagnola, o meglio, aragonese, i quali però non erano castigliani ma catalani.

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