Burroughs
Nato
a Saint Louis, il 5 febbraio del 1914, morì a Lawrence il 2 agosto
del 1997. Fu uno scrittore statunitense dalla biografia che è di per
sé un romanzo e forse, dico, forse, l'unico romanzo che abbia un
senso compiuto rispetto a tutti quelli scritti da lui. Nonostante ciò
Burroughs ha influenzato la letteratura, il cinema, la musica in
diversi modi. Tramite i suoi scritti , le sue interviste e i suoi
interventi, camei e collaborazioni. Rampollo di una famiglia ricca e
benestante nota per la produzione di calcolatrici meccaniche ( il
nonno aveva inventato la prima macchina addizionatrice scrivente),
nel trentadue entrò ad Harvard, per studiare letteratura inglese e
successivamente antropologia. Dopo la laurea i suoi genitori decisero
di sostenerlo economicamente, sperando in una sua folgorante carriera
accademica e di prestigio ma in realtà per tenerlo lontano dalla
famiglia a causa delle sue aperte tendenze omossessuali. Una famiglia
decisamente progressista, si sarebbe detto. Burroughs invece
liberatosi delle imposizioni della famiglia viaggia in tutto il mondo
dedicandosi ad ogni tipo di sperimentazione compresa quella dell'uso
delle droghe. Non lavorò mai davvero e l'unico impegno lavorativo di
cui si abbia notizia consistette in un lavoro di disinfestatore,
esperienza da cui nacque in seguito un suo testo dal titolo “lo
Sterminatore.” Nel 1939 si amputò l'ultima falange del dito
sinistro sostenendo che fosse parte di un rituale indiano. Mostrò il
dito al suo analista dell'epoca che lo fece internare. Un'altra
versione di questa storia invece fa risalire quest'episodio ad un
pegno d'amore nei confronti di un suo giovane amante. Viene in mente
qui una leggenda che circola sulla vita del pittore fiammingo Van
Gogh, che pare si fosse tagliato una porzione dell'orecchio sinistro
per donarlo ad una prostituta da lui frequentata in un bordello
vicino a dove lui viveva e lavorava. Alcuni invece sostengono che il
fiammingo si amputò l'orecchio perchè affetto dalla sindrome d
Menier( la sindrome provoca attacchi progressivi e invalidanti di
vertigine). Altri ancora dicono che Van Gogh si tagliò il lobo
dell'orecchio sconvolto dalla gelosia in quando Gaugin, suo amico ed
altrettanto eccellente pittore, condivideva con lui la peripatetica
in questione. Nel 1943 conosce Allen Ginsberg, poeta della Beat
generation, con cui ha anche una lunga relazione. E con lui tutto
il consesso dei poeti e degli scrittori della beat generation, Jack
Kerouac, ricordiamo il suo “ Sulla strada”, Gregory Corso, poeta
di origini italiane e Neal Cassidy, che diverrà famoso,
sostanzialmente, per essere il protagonista del libro citato che dette il
successo a Kerouac: libro che originò il termine Beat
Generation...che significa sostanzialmente Stanco , Abbattuto e trae
origine dagli ambienti afroamericani degli anni 50. Ma Kerouac
aggiunse a questo termine anche il significato gioioso di Beato ,
Ottimista. Generazione che si estrinsecò in campo letterario e
culturale e che si contraddistinse con proteste contro il sistema
anticapitalista di tipo pacifico, la cui immagine paradigmatica
potrebbe essere rappresentata dalla ironica piantumazione di fiori
nelle canne dei fucili di poliziotti e militari che si opponevano
alle proteste pacifiche. Le quali ebbero il loro acme nella protesta
contro la guerra in Vietnam. Ma torniamo a Burroughs: nonostante fosse
omosessuale-in molti suoi scritti , espliciti, illustra con dovizia
anche la sua pratica preferita di quel tipo di omosessuale, che per
non tracimare nel linguaggio volgare, consiste nel restare con le
ginocchia sbucciate una volta rialzatisi in posizione eretta ( la
definizione l'ho tratta da una ghiotta definizione della pratica
preferita, riferita in un'intervista, da Brigitte Nielsen), si sposò
per ben due volte. La prima volta con una certa Kappler, una nobile
austriaca che desiderava prendere la cittadinanza americana ( quindi
fu per pura galanteria) la seconda volta con Joan Vollmer, un'amica
con cui condivideva la sua insana passione per le droghe. Nei suoi
viaggi per il mondo, Bourroghs, capita a Tangeri, dove viene
raggiunto dai suoi amici della Beat Generation che lo venerano come
un santone, per la sua cultura enciclopedica e per le sue teorie
originali ed eversive circa il potere. Ma Burroughs non si sentì mai
uno di loro. Tanto che una volta ebbe a dire che lui ai poliziotti
non avrebbe lanciato solo i fiori ma anche i vasi con tutto il
terriccio all' interno. Ma nonostante questo suo distanziarsi, Burroughs,
deve molto a Ginsberg e Kerouac, che mettono insieme i suoi scritti
deliranti, di cui era circondato nella sua umile dimora di Tangeri e
riescono a mettere insieme un libro, il cui titolo sarà “Il Pasto
Nudo” ( l'ispiratore del titolo fu Kerouac). In precedenza Burroughs aveva scritto “La scimmia sulla
schiena”, un libro vergato in forma comprensibile, forse l'unico,
autobiografico, in cui racconta della sua tossicodipendenza. Il titolo
deriva dall'espressione tipica dei tossici statunitensi nel definire
i vari effetti dell'eroina. Come avere una scimmia sulla schiena,
appunto. Ma Il Pasto Nudo, pubblicato solo nel '59 in Francia, fa
diventare Burroughs uno scrittore famoso. E' un successo
internazionale. E inaugura una tecnica di scrittura, denominata cut
up, più evidente nei lavori successivi, e sperimentata grazie ai consigli di un suo amico e amante,
scrittore anche lui e pittore, Bryon Gysin, conosciuto a Tangeri. Questa
tecnica consiste nello scrivere e poi strappare le pagine scritte,
ricomponendole in modo casuale. Il tutto doveva dar vita ad un nuovo
senso del linguaggio scritto che doveva definirsi compiuto proprio
per la sua incompiutezza e che , in definitiva, si candidava a
rappresentare sogni, deliri ed esplorazioni di mondi i cui confini
erano aperti dall'uso delle droghe. Ma l'episodio che segnò
l'esistenza di Burroughs e lo spinse a diventare uno scrittore,
risale al suo soggiorno a Città del Messico. Una sera con sua moglie
Joan Vollmer, sono entrambi ubriachi fradici e lei (o lui, non si
saprà mai), si sfidano a giocare a fare Guglielmo Tell che colpisce
un bicchiere posto in testa a lei. Burroughs che da sempre aveva
avuto una fascinazione per le armi ( una delle tante, insieme a Scientology, credere negli ufo, nei codici maya e nella mitologia
egizia), spara per colpire il bicchiere, ma
uccide la moglie. A tutt'oggi non si sa come Burroughs riuscì a non
essere processato per uxoricidio. Per le autorità messicane fu un
incidente e basta. Da quell'episodio che Burroughs dice, lo segnò per
sempre, nacque la decisione di diventare uno scrittore. Per non
morire. E di dedicarsi per tutta la vita alla ricerca di una libertà
che, con ogni mezzo necessario, è il caso di dire, droghe, stati
alterati di coscienza, letteratura, mistica, stregoneria, magia
persino, liberasse lui dal suo enorme senso di colpa e l'umanità
dall'adamitico senso di colpa più generale .Dell'episodio Burroughs riferisce che mentre puliva una pistola che doveva vendere ad un suo conoscente, accidentalmente partì un colpo. 41 anni dopo ( sua moglie
era morta nel '51), si sottopone col suo amico , il poeta Allen
Ginsberg, ad una cerimonia di purificazione tenuta da un "medicine man" Navajo. Al termine di questa cerimonia, un Burroughs stanco,
prostrato dagli anni e dagli eccessi ( gli hanno inserito un bypass
coronarico), dichiara di essersi liberato dal demone che lo aveva
portato ad uccidere sua moglie. E questo per continuare ad ammantare
la sua esistenza di un'aura misteriosa ( per alcuni, invece fu in comodo alibi, ma come, non era morta per un colpo accidentale?) grazie alla quale , quest'uomo, ha lasciato segni
indelebili nell'arte e nella cultura contemporanea: vediamone alcuni:
Ha
partecipato come attore ai film Chappaqua di Conrad
Rooks (1966), Decoder di Klaus
Maeck (1984)
e Drugstore
Cowboy di Gus
Van Sant (1989);
in quest'ultimo film interpreta un ex prete tossicodipendente.
Ha
partecipato al videoclip di Election
Day degli Arcadia[7],
in una scena in cui, seduto al buio vicino ad una scalinata, tira un
cristallo numerato sul pavimento e viene illuminato con una torcia
da Nick
Rhodes.
Ha
partecipato al videoclip Last
Night on Earth degli U2:
nella scena finale si vede Burroughs che chiude gli occhi. Il
videoclip fu girato pochi giorni prima che Burroughs venisse colto
dall'attacco cardiaco che lo uccise.
L'interesse
di William S. Burroughs per la magia (in
particolare per la magia del caos) lo indurrà nel 1993
all'iniziazione presso l'organizzazione IOT (Illuminati
di Thanateros),
fondata nel 1978 da Ray
Sherwin e Peter
J. Carroll.[8]
Ha
partecipato, prestando la sua voce a Sharkey's
Night, un
brano dell'album Mister
Heartbreak (del
1984) di Laurie
Anderson.
Influenza
nella musica
Il
nome del gruppo rock psichedelico Thin
White Rope fu
ispirato da una metafora usata dallo scrittore per definire il
liquido seminale maschile.
Il
gruppo musicale inglese Soft
Machine prese
il nome dal romanzo La
macchina morbida.
La
canzone The
Wild Boys dei Duran
Duran è
deliberatamente ispirata al suo romanzo del 1971, dal quale il
regista Russell
Mulcahy intendeva
trarre un film. Mulcahy creò l'omonimo videoclip – per la
cifra-record di un milione di sterline dell'epoca – nel tentativo
di illustrare le sue idee; ma il film, ancor più ambizioso e
costoso, restò irrealizzato. Burroughs finì poi col figurare in un
cameo di sette secondi con gli Arcadia,
progetto collaterale di alcuni membri del gruppo.
La
canzone Scentless Apprentiece dei Nirvana è
ispirata a un romanzo di Burroughs, ci fu anche una collaborazione
tra Kurt
Cobain e
Burroughs per creare "The Priest they called him"
Nel
1992 invece è l'italiano Faust'O,
al secolo Fausto
Rossi,
ad omaggiare Burroughs con il brano Morbide Macchine dove collabora
come autrice Laura
Valente.
Normal
Mailer, famoso scrittore americano, ricordiamo il suo: “ Il nudo e
il morto”, crudo libro sulla seconda guerra mondiale, scritto a soli
26 anni, ha detto di lui: Burroughs è l'unico scrittore americano
che può fregiarsi dell'appellativo di genio.
“Il
pasto nudo” è il primo libro di una tetralogia che , insieme a
Città della notte rossa”, “Strade Morte” e “Terre
Occidentali”: sono libri difficili, dal genere indefinibile, un mix
di fantasy, horror, fantascienza , saggio antropologico e
autobiografia, in cui spiccano scene di sesso esplicito e violenza estrema, attraverso cui il padre ( abbiamo visto putativo)
della Beat generation, illustra teorie originali ed eversive. Eccone
alcuni esempi: la Cia ha sperimentato la bomba atomica perchè le
radiazioni uccidono oltre che i corpi delle persone, anche le loro
anime, dando luogo ad un morte definitiva, dietro il potere ufficiale
c'è un potere soprannaturale forse di origine extraterrestre denominato Banda Nova che
condiziona la vita sul pianeta terra, la felicità degli uomini, le
loro libertà sessuali, utilizzando molti strumenti, compreso la
diffusione tramite magnetofoni nascosti di bisbigli che condizionano
le menti ( il Bisbigliatore è uno dei personaggi ricorrenti), l'imposizione di un Dio unico riproduce gerarchicamente la
forma di governo dittatoriale ed è stata favorita da chi pensava che
il rivolgersi ad un phanteon di dei, che derivavano dalle forze della
natura, mettesse in crisi le strutture stesse del potere per sua
natura centralizzato, la libertà sessuale è una condizione negata
perchè il sesso è una delle forme in cui si esercita la libertà del piacere sui propri corpi e su quelli altrui, se fossimo pienamente appagati sessualmente il consumismo morirebbe, le multinazionali vogliono distruggere la natura per ricrearne un'altra artificiale, trattati sulle droghe, sperimentate direttamente e studiate alla luce della quasi laurea in medicina quando era a Vienna ( in un'intervista sostenne che droghe come eroina, morfina e cocaina, non favorivano alcun processo creativo e che invece marijuana, lsd e company, potevano aprire aree del cervello, inizialmente, favorendo invece detto processo e che comunque aree di cervello inesplorate potevano continuare ad essere frequentate anche dopo l'uso delle suddette droghe, senza soffrire di dipendenza) e altre decine di teorie che,
chissà, magari un giorno, faranno gridare a tutti, non solo a Norman
Mailer, che il nostro William Seward Burrough, fosse veramente un
genio!