mercoledì 29 settembre 2021

Diario settembre 2021

 Diario settembre 2021


Mentre sono in fila in un bar dell'aeroporto di Malpensa, ho davanti una giovane ragazza alta, filiforme, leggins neri, scarpe nike, capelli biondi che si arricciano un po' sul finale. Davanti a me ordina un succo d'arancia e un cornetto. Poi passa al banco per la consumazione. Vetri in plexiglass anticovid ovunque . Io prendo un caffè doppio e un cornetto integrale. Di solito faccio una colazione Bond. La colazione di James Bond: frutta fresca, yogurt magro e un caffè forte. Ma in quel bar di frutta non ne hanno. E nemmeno yogurt. In silenzio sorseggio il caffè e addento il cornetto. La bionda filiforme, sicuramente una modella, a fianco a me, beve il succo d'arancia e mi sorride.

-E' orribile, dico ad alta voce, riferito al cornetto che pare di cartone. Lei mi sorride e dice-stessa cosa il succo...è acido. E' brasiliana, l'accento è inconfondibile. Continuo a parlare in portoghese. Si meraviglia della mia pronuncia. Parliamo del più e del meno. Non avrà più d 25 anni. Fa la modella.-Bell'uomo, dice prima di andarsene. Osservo la mia immagine nello specchio. Non mi ritengo affatto un bell'uomo. Passabile. Sicuramente non il fico che agita i sogni di ragazze giovani, palestrato, tartaruga addominale e leggermente metrosessuale. Sono un vecchio gorilla peloso dalla chioma ormai brizzolata. Quello che posso dire è che noi non percepiamo l'immagine di noi stessi nel modo in cui, anche esteticamente, gli altri la percepiscono. Possiamo avere qualcosa di particolare che colpisce i nostri interlocutori, qualcosa che evoca loro un ricordo. Un vecchio amore. Siamo surrogati di un ricordo. Sono un surrogato di ricordo. Mi pulisco le labbra con un tovagliolino. Saluto le due bariste. Sono bruttine e acide come il succo della brasiliana. Non mi degnano di uno sguardo.


In aereo avevo finito di leggere , Il sorriso di Jackrabbit, di Joe R. Lansdale. Ennesima avventura dei due detective texani, Hap Collins, bianco eterosessuale che pende per i democratici e Leonard Pine, nero omosessuale che vota repubblicano. L'emblema delle contraddizioni del sistema americano, per intenderci. I genitori di una ragazza soprannominata Jackrabbit per via dei denti sporgenti, è scomparasa. Sua madre e il fratello, due razzisti bianchi dichiarati, si rivolgono a loro per ritrovarla. I due detective setacciano il parentado tra cui un padre predicatore cristiano ortodosso morto in circostanze orripilanti e alcuni  suoi spasimanti e si scopre che ha anche un figlio. Hap e Leonard seguorno le tracce di Jackrabbit sino a Marvel Creek, un'altro dei nomi fantomatici dietro cui si nascondono di certo reali cittadine texane. Si imbattono in una serie di personaggi pirandelliani, felliniani, pasoliniani, predicatori di culti paleocristiani, gestori di sfasciacarrozze completamente ignoranti, gemelli killer, vecchie conoscenze criminali e un misterioso personaggio soprannominato Il professore, che si definisce segregazionista non razzista che i due eroi della famigerata saga di Lansdale non lesinano di prendere costantemente in giro con ironia pesante. -Segregazionista è un altro modo per dire razzista, dice ad un certo punto Leonard Pine, l'unica differenza è che la parola più lunga delle due indossa un cappello e una cravatta. Be' non vi svelo il finale perchè è un giallo. Si ride molto. Ci sono battute che potrebbero diventare aforismi immortali. Ma meglio lasciarle nel libro e non esportarle sui social. Potrebbero farle sembrare uscite dai cioccolatini perugina. E io voglio bene a Lansdale.


Sulla scrittura.

Non basta avere talento per farsi leggere. Io ho sfidato le leggi di natura dell'editoria italiana. Ho iniziato a pubblicare con case editrici, i primi due libri... poi per conto mio, su piattaforme editoriali indipendenti. Uno scrive perchè ha passione, perchè lo fa stare bene, perchè è catartico e curativo. Poi se automaticamente trasmette qualcosa che allieta o accompagna la vita degli altri, be', che male c'è? Lanciai una sfida, ridicolizzato da tutti, sul fatto che sarei diventato uno scrittore senza l'ausilio del mainstream editoriale, senza il doping della pubblicità delle grandi casi editrici, convinto com'ero e come sono, che alla fine il tipo di lettore a cui mi rivolgo è come me. Me ne frego assolutamente degli scrittori pubblicizzati come bestselleristi. In libreria apro un libro, ne leggo due capitoli e se c'è un minimo di magia che mi cattura, lo prendo. E molto spesso la stessa cosa mi accade in rete. Sempre più frequentemente in rete. Compro libri di autori misconosciuti che si sono rivelati capolavori assoluti, a mio giudizio. La qualità di quello che scrivi, alla lunga, paga! 

Molti scrittori affermati, non faccio nomi tanto si possono desumere da come scrivo io, in modo opposto e contrario al loro, cioè, sostengono che pubblicare per conto proprio non porta da nessuna parte e che bisogna aspettare di essere pubblicati da grandi editori altrimenti è meglio smettere di scrivere. Ovviamente lo dicono ora che sono affermati. Direi che queste affermazioni valgono da sole a farvi capire che tipo di scrittori essi siano e che cosa significhi per loro scrivere. Io invece consiglio a tutti di scrivere...a prescindere dalla pubblicazione. Scrivere è autoanalisi continua e gratuita. Può solo fare bene. E leggere, ovviamente. Per concludere posso dire che sono passato dall'essere letto da parenti e amici, inizialmente, ad essere acquistato, letto ed apprezzato da un piccolo pubblico di lettori. Non ho certo vinto la sfida lanciata alle companies editoriali ( ho comunque rifiutato proposte editoriali da case editrici medio-alte che volevano pubblicarmi gratis-ma io sono un uomo libero, di vincere o perdere, vivere o morire), ma mi sono tolto la soddisfazione di spegnere sorrisetti ironici ad un bel po' di coglioni.

martedì 21 settembre 2021

Diario settembre 2021

 Impara ad affliggerti che a godere anche i coglioni sono buoni, dice piu' o meno lo scrittore russo Erofeev. Quanta verita in questo aforisma. 

Sto rileggendo di Diario di Anna Frank. La tredicenne tedesca scrisse un bellissimo diario prima di morire di tifo in un campo di concentramento in Germania. Resta uno degli scritti fondamentali sulla persecuzione degli ebrei da parte dei tedeschi. Avete letto bene. Tedeschi. Non nazisti.  La famiglia di Anna Frank si rifugio'prima in Olanda e poi quando l'Olanda fu invasa dai tedeschi trascorse del tempo in un nascondiglio con la sua famiglia e con un altra. Scoperti furono deportati in Germania. Ne consiglio vivamente la lettura, di questo Diario. Anna immagina di scrivere ad una sua amica immaginaria, Kitty. Ha 13 anni e le piace leggere. Non ama la matematica ( anche io non l'ho mai amata). E' corteggiata da ragazzi piu' grandi e spesso gli adulti o gli insegnanti la rimproverano perche' chiacchiera molto . Racconta che agli ebrei era proibito tutto : andare in tram, possedere una bicicletta, mangiare un gelato in un bar qualunque, andare al cinema. Tutto. Praticamente prigionieri prima di essere prigionieri. Ma lei non perde mai il sorriso e la leggerezza dei suoi 13 anni.  Scritto in modo semplice ma efficace, a tratti geniale...sarebbe diventata una grande scrittrice se i tedeschi non l'avessero fatta morire di tifo in un campo di concentramento . Oggi c'e' chi si permette di stampare la sua foto in bianco e nero su striscioni ultras per dare degli "ebrei", come forma d'offesa fra tifoserie. Se qualcuno si chiede a cosa serva la cultura in un epoca in cui un palestrato televisivo puo'andarsene in giro con una Bentley senza aver mai letto o studiato niente , be' leggete il Diario di Anna Frank e troverete una possibile risposta. Serve a testimoniare. Serve a dire io c'ero. Serve a spiegare che puo succedere ancora. 


Dieci anni fa fondavo su Facebook  un gruppo di letteratura dedicato  a Bukowski.  Oggi mi sono dimesso da amministratore. E nel farlo ho scritto sul gruppo di circa 20 mila iscritti le mie motivazioni:

"Ho deciso di dimettermi da amministratore di questo gruppo. Avevo fondato questo gruppo anni fa per parlare del poeta e dello scrittore Bukowski. Ho visto nel corso del tempo uno svilimento, una frantumazione, una parcellizzazione aforismatica del grande scrittore americano, inaccettabile... tanto che immagino che se fosse vivo avrebbe vomitato. Frasi associate a foto di donne nude ipermoderne che stanno a Bukowski come  una bicicletta a una trota. Una continua banalizzazione. Solo ogni tanto qualcuno posta delle cose belle e ne commenta altre. Per loro mi dispiace, ma la maggior parte degli iscritti al gruppo cercano l'anima gemella o di farsi una sega all' ego con la mano di uno scritto di Bulowski. Sia ben chiaro, la liberta' e' libera  ma anche io lo sono. E sono libero di sentirmi disgustato da tanta pochezza, da tanta superficialita', da tanta  violenza...e' come se i libri di Bukowski, guardando molti post, fossero stati bruciati. Non me ne frega niente di cosa pensate, non sono qui ne' per candidarmi alle   elezioni ne' per vendere libri.  E' solo che non era lo scopo che mi ero prefissato, per questo gruppo.. Naturalmente il gruppo continuera' ad esistere . Finche' lo vorranno gli altri amministratori da me nominati. Buona fortuna a tutti.  E senza il benche'minimo rancore da parte mia per nessuno. Ognuno e'arbitro della propria  presunta intelligenza. Sottoscritto compreso . Non sono migliore di nessuno, ci mancherebbe. E' che non mi sento in sintonia con lo spirito che e'andato acquisendo il gruppo da me fondato.

Ps: Anche io so essere leggero e amo le cazzate. Ma essere leggeri non vuol dire sorbirsi necessariamente montagne di aria fritta. Non vorrei che la mia anima prendesse il colesterolo ...



 

venerdì 17 settembre 2021

Suicidi dei minorenni

 L' Italia negli ultimi tempi sta assistendo ad un fenomeno nuovo: i suicidi. E sono suicidi di giovanissimi, spesso minorenni. Abbiamo sempre sorriso beffardamente noi dei paesi occidentali di cultura latina riguardo agli scandinavi. Provvisti di uno stato sociale che garantiva tutto lasciando i propri cittadini in un agio cosi' totale da indurli al suicidio . Ad avere tassi alti del numero di suicidi, per noia, dicevamo. Perche' non dovevano lottare per ottenere qualcosa. Questa indigestione dei diritti, secondo i fans dei liberismo sfrenato , produceva infelicita' e aumentava i suicidi. E' di questi giorni la cifra diffusa dai mass media di 4000 minorenni suicidi in Italia in un anno. E un conseguente aumento di suicidi di minori in tutto il mondo. Le motivazioni addotte dalle schiere degli specialisti parlano di covid 19, di crisi economica ed altro. Nessuno o pochi isolati illuminati centrano il punto. E parlano di dittatura della civilta'dell'immagine. Io propendo per questa tesi. In un mondo dove gli stereotipi di bellezza vengono costantemente diffusi da media e social e in cui si propone la bellezza stessa, quella che propongono loro, come primo gradino della scalata che porta al successo, spesso  nei giovanissimi si produce un senso estremo di inadeguatezza alla vita. A cio' si aggiunga  l'assenza totale delle tutele genitoriali di genitori  pesantemente impegnati nel lavoro o in ulteriori scalate al successo vieppiu' economico, nonche', nella maggior parte dei casi, in strategie appena di sopravvivenza e di insegnanti poco attenti, spesso perche si trovano a dover gestire scolaresche di numero esorbitante , che ecco che viene facile per i nostri ragazzi rifugiarsi nell'isolamento dei telefonini , dei tablet e compagnia bella. Un isolamento che nel mentre da'sicurezza in virtu' di una virtualita' che ti illude di scegliere migliori amici e migliori fidanzati illudendoti in questo modo di aggirare gli ostacoli della vita reale- nel momento in cui nella virtuale, di vita, ti sembra di navigare in una bolla di successo e di popolarita'- induce un isolamento dell'anima, dello spirito,  che spesso sfocia in gesti estremi. E anche non essere " in" sui social porta alla diffusione di una cultura dell' inadeguatezza che finisce per spingere i giovanissimi ad atti estremi arrivando a spettacolarizzare il pericolo corso o addirittura a mettere  in rete le immagini del proprio suicidio, per interposta persona, s'intende. Che societa' e' questa dove gli inventori e i propugnatori di internet, quelli di Cupertino, come direbbe dispregiativamente Crepet, traggono profitto dallo scarico in rete di immagini di suicidi in nome della liberta'd'espressione. Si tratta di una liberta di espressione da ebeti, la loro, sghemba e zoppa e comoda, nel momento in cui genera profitti elevatissimi. Che consentono  a questi signori vite agiate infarcite pero' di opportune  proibizioni di un uso spasmodico dei social ai  propri figli. Cui suggeriscono di dedicarsi ad altro. E' pura schizzofrenia. Il capitalismo non temperato da regole e' pura schizzofrenia. Fare profitti sulla pelle degli altri affittando chiavi inglesi o servizi non cambia la sostanza . E fingere di non  essere consapevoli dei danni inflitti n on e'un alibi buono per tutte le stagioni.

lunedì 13 settembre 2021

Ros

 Si chiamava Ros. E che io sappia si chiama ancora cosi'. Anche se non ho proprio idea di dove sia andato a finire. E se vogliamo questo e'proprio il suo stile. Ha superato i sessanta, quasi verso i 70. Lo conobbi piu' di trent'anni fa.  Jeans, camicia hawaiana, capelli lunghi, perenne sigaretta incollata al labbro. Lo conobbi perche' si innamoro' di una mia amica d'infanzia. Una moracciona anticonvenzionale che studiava Scienze politiche come me. Per starle accanto mise in piedi in quattro e quattr'otto un negozietto di bigiotteria . Lo andavo a trovare spesso, nella zona storica di Ostuni, a fianco ad un bar famoso che aveva preso il nome da un famoso cantante lirico di quei lidi: Tito Schipa. Interi pomeriggi in cui assistevo a lezioni di vendita di un bene voluttuario, la bigiotteria. Ma la bigiotteria era una scusa. Le donne volevano parlare con qualcuno. Volevano qualcuno che le facesse sentire importanti anche solo a bersi l'inganno di frasi come : guardi questa collana come la sfina e la ingentilisce-davanti ad uno specchio che aveva il potere di rinpicciolirti- guardi come la rende intrigante. Cose cosi'. Ros aveva vissuto mille vite in mille posti diversi. Era di Poggio Marino, credo. Campano quindi. Ma aveva vissuto a Bologna dove aveva conosciuto un altro grosso esponente della vita di strada : Beppe Maniglia, un culturista vegetariano che suonava in strada con la chitarra elettrica brani di Santana e faceva esplodere borse d'acqua calda con la forza dei respiro. E di Bologna aveva preso l'accento e la spocchia cittadina di quando si viene a contatto con la provincia. Una provincia dei sud. Soccia, raga', quando accendi il gas anche il fuoco qui va lento, diceva a volte. Ed era stato a Roma, dove aveva lavorato in un negozio di import-export di vestiti con Bali e Thailandia. Il suo socio era un ex di Autonomia operaia che aveva finito per tifare Lazio. A Roma era noto come Ivano. A Bologna come Ros. Credo fosse il diminutivo dell'archetipico campano Rosario. Ad Ostuni alloggiava in una casupola del  Centro Storico, quartiere Terra. Per lui era la dimora piu fantastica del pianeta , perche'ha finestra dava sulla marina di Ostuni, con la sua spianata di ulivi secolari che parevano un esercito di giganti millenari a difesa delle murge. Li' a lume di candela leggeva Castaneda e Kerouac. Due autori che gli avevano tracciato una via per la vita.  Castaneda si sposava perfettamente con la sua spiritualita' partenopea. Kerouac gli aveva insegnato che l'importante era andare. Non importava dove, perche' se non sapevi dove stavi andando poteva pure essere meglio. Cosi almeno non potevi perderti. Poi l'amore fini' e lui che era uno che viveva per amore e d'amore, uno per cui l'amore veniva sopra ogni cosa e soprattutto in barba a qualsiasi convenzione sociale, impazzi' dal dolore. Segui la sua bella a Bari, dove lei si era trasferita con la scusa dell'Universita' . Ogni giorno, da Ostuni, prendeva il treno  con una valigetta piena di bigiotteria al seguito e scendeva a Bari . Faceva il giro delle gioiellerie e vendeva la sua mercanzia. Era bravo a vendere perche' vendeva la sua simpatia, la sua fantasia , la sua arte di far vivere i sogni. Ma l'amore fini' dei tutto . Non per lui. Resto' ancora un anno  circa vivendo onestamente di onesti espedienti. Poi quando capi' che era finita se ne ando' a Roma. Che per lui c'era sempre un posto nel negozio di import-export dei suo amico . Lo rividi dopo anni. Mi telefono dicendomi che voleva presentarmi la sua nuova fiamma . Era venuto in vacanza con lei da qualche parte nella marina di Carovigno . Era una mattina d'estate e li raggiunsi in un bar sul mare. Ci abbracciammo.  Lei era bellissima. Ed era la fotocopia gemella della mia amica. E'incredibile l'amore cosa puo' produrre. Crea bellezza ma anche inganni. Era ancora innamorato della mia amica . Ma cosi' tanto innamorato da essersi legato per sempre a quell'immagine cercata e trovata in un altra donna. Ma non fece in tempo a dirmi di non sottolineare quella somiglianza che mi sfuggi' di farglielo notare. Stetti molto male per quella gaffe, per molto tempo. Ma lui non me lo fece mai pesare. Perche' era buono come un pezzo di pane. E io mi sono sempre legato in amicizia con i pezzi di pane e mai con i pezzi di merda...che tanto piacciono  all'italiano medio ammiratore dell'uomo forte. Non lo rividi piu'. Sono anni che non lo vedo. Lo immagino all'inseguimento dell'amore, l'ennesimo, rischiando sempre tutto senza raccogliere quanto dovuto e ambito nel modi in cui lo vorrebbe lui. Senza vestirsi in giacca e cravatta per fregare il prossimo con titolo di studio e belle parole.  Ma con gli occhi del malocchio a chi gli vuol male, nel ricordo di Castaneda. E sempre in movimento.  Come Kerouac. Perche'se ti muovi sempre anche se le persone cambiano e tu no, c'e' sempre la speranza di ritrovarsi sempre. Come ha scritto Castaneda in uno dei suoi libri, la vita di uno sciamano o di un guerriero dello spirito ha una ricapitolazione  , ad un certo punto. Devi incontrare i vecchi amici e scusarti con loro. Beh, Ros, questa e' una delle cose che faro' anche con te. Anche se non sono uno sciamano.Per quella volta in cui me ne potevo stare zitto e invece ti ho.lasciato in balia del fuoco amico. Di lei che dice, hai visto? Pure lui dice che assomiglio a lei!  



sabato 11 settembre 2021

Diario di settembre. 2021

 Sfoglio le pagine di un quotidiano : Il messaggero. Leggo velocemente alcune notizie che mi colpiscono. E non posso fare a meno di fissare nella testa alcune considerazioni. Rita Amenze, giovane nigeriana sposata con un italiano, bel vicentino, viene uccisa con 4 colpi di pistola dal marito. Sotto gli occhi delle colleghe operaie, poco prima di andare al lavoro. Voleva lasciare il marito. Migliaia di chilometri percorsi, pericoli corsi a iosa, traversate di deserti e mari, per poi morire alla vigilia di un sogno di normalita'. Che senso ha tutto questo nella mente di un credente? Certo, ci sono state italiane uccise da gente venuta da altri paesi che si e'macchiata di crimini orrendi. Ma Dio e'uguale per tutti e per tutti era distratto. 

Seconda notizia : la finale degli Us Open di tennis femminile chiosa il compimento della rivoluzione copernicana del multietnicismo come cifra inevitabile del futuro dell'umanita'. Rofriguez contro Raducanu. Poco meno che ventenni. La prima, canadese, padre equadoregno e madre filippina. La seconda  di padre rumeno e madre cinese. Ed e'inglese . Non e' il fallimento, se ce ne fosse ulteriore bisogno del teorema dall'intelligenza superiore delle razze cosidette pure? Lo sport non fa sconti a nessuno, vince il piu'forte  e il piu'intelligente. Nella motricita' del tennis e nella gestione psicologica della performance, c'e' intelligenza, io credo. Chi nasce in un paese e' di quel paese. Avete mai ascoltato un'intervista a Jorginho, recente capitano della nazionale di calcio? Non c'e' niente di piu' genialmente, furbescalente e levantinamente italiano di quello che dice e di come lo dice. Vengono a rubarci lavoro? Ci riconsegnano ad una dimensione piu' umana...che avevamo perso...quando vedi uno straniero occuparsi dei tuoi genitori anziani, capisci che l'umanita' e' aiuto reciproco. 

Ps: nell'Ungheria di Orban, razzista e omofoba c'e' uno scrittore, Esterhazy, che ha avuto il coraggio di dire : contro questo abominio ci vuole uno shock : un presidente della Repubblica donna ebrea e lesbica. 


Per gli 82 anni di Batman esce un albo in cui il nostro inneffabile uomo pipistello che ha allietato le nostre infanzie , viene ritratto in azione in molte capitali del mondo. Roma compresa. Per la prima volta lontano da Gotham City. Peccato che nell'episodio tedesco sia alle prese con un Joker terrorista pro causa climatica. Viene quasi da tifare per Joker. Del resto Eduard Limonov , scrittore russo, ha sempre detto di preferire il principe del caos all'uomo pipistrello miliardario giustiziere per noia. E anche questa puo'essere una lettura interessante della questione. Dall'ordine eccessivo cosa puo' nascere, se non disordine. 



mercoledì 8 settembre 2021

Diario di settembre 2021

 Nel tempo libero leggo. Cos'altro potrei fare ? Sono abituato cosi'. Éduard Limonov, scrittore russo, trascorse 4 anni in un carcere di massima sicurezza per un accusa di tentato golpe in territorio kazako e nella prefazione del suo libro  Il trionfo della metafisica, leggo che durante il soggiorno nelle foreste di quelle lande traeva conforto dalla sua laconica Guida che citava Lao Tze e massime ricavate dalla frequentazione di un tipo di buddhismo di ascendenze sciamaniche. Ecco qualcosa da approfondire, nella ricerca di risposte alle domande sull'immortalita' dell'anima o sul fatto se qualcosa di noi sopravvive, se quei 21 grammi in meno dei nostri corpi dopo la morte contengano  o meno l'anima che trasmigra non si sa dove. 

Nel libro del monaco zen buddhista nipponico, Rinosuke  Koike , Felici senza Ferrari, il bonzo ci racconta che per i buddhisti la vita e'sofferenza, per cui conviene convivere con essa evitando gli scoppi di felicita' eccessivi, per non sbilanciare l'anima quando ci sara' da confrontarsi con il dolore. Sara'per questo che i giapponesi sembrano sempre cosi' compassati? Io aggiungo che bisognerebbe andare in ferie qualche ora al giorno tutti i giorni. Per sopportare meglio gli urti della vita. Loro meditano. Noi occidentali dovremmo concederci degli agi. O meditare a nostra volta. E comunque leggere o meglio scrivere sono ottime forme di meditazione. 

Passiamo a Nietzsche. Il filosofo tedesco ha inventato una formula di scrittura frammentaria e aforismatica. Mi si perdoni l'ardire, fatte le debite proporzioni, potrebbe aver inventato anzitempo , un tipo di comunicazione affine a quella dei nostri tempi. Solo piu'alta e vaticinante. E anche questa considerazioni me la porto a casa come prodotto di una chiacchierata col lui. I libri in fondo sono l'estensione scritta dei pensiero dei migliori uomini di ogni epoca . Le eccezioni mettetecele voi. E ce ne sono parecchie. Io dico sempre che ci vuole piu'rispetto per l'Amazzonia, se si continuano a stampare libri utili solo alla vanita'di chi li scrive. E lasciamolo legato fuori dal supermercato, questo ego, in luogo della trasmissione di cose utili persino all'animo umano. 

15 minuti di ginnastica mattutina...Mangio una volta al giorno e la sera frutta. Guardo la tv ma solo lo sport : in questo periodo Europei di volley e qualificazioni ai mondiali di calcio. Lo sport non richiede troppa concentrazione. E in linea di massima vince quello che e'stato piu'adatto a farlo. Non necessariamente il piu'forte. Come accade in natura. 

A volte vedo qualche film. Mai talk show politici o trasmissioni nelle quali i virologi si atteggiano a superstars ( stiano piu ' in corsia ). Mi fido dei medici, in generale, ma molte cure ce le dobbiamo somministrare noi da soli alle nostre anime malate. E sono cure spirituali. In giro c'e' piu'gente dignitosa di quanta pensiamo ce ne sia...a dar seguito a minoranze chiassose colme di nientitudine. 

Ultima considerazione su Celine.  Ecco lui ha portato il parlato di strada su carta stampata. E'stato uno dei primi. Ecco io vorrei essere piu'semplice nello scrivere. Vorrei riportare per iscritto le cose che dice la gente comune. Che spesso dice cose geniali senza accorgersene. Sta al lettore farle diventare come scolpite su marmo.

Continua 


venerdì 3 settembre 2021

Gli anziani nella societa'contemporanea neoliberista.

 La condizione degli anziani nelle societa'a capitalismo avanzato e'drammatica. Essi non esistono. Gestiti attraverso delle strane figure mediche retoriche chiamate Linee guida. Ne accenno nel mio apologo morale Nonno Cosmico, un racconto lungo in cui un novantenne che vive nella periferia ovest di Milano, con sua figlia e un genero cafone genuflesso ammiratore del berlusconismo, tenta con l'ausilio della saggezza di una vita vissuta di impartire un' educazione dignitosa ai suoi due nipoti. Spesso gli anziani nelle nostre societa' non possono essere gestiti ( che brutta parola) in casa perche'il lavoro, la produzione sovrasta tutto, incombe su tutto, dittatrice sulle vite di tutti. Inevitabilmente. Per cui, detto in parole polvere, chi ha piu'soldi cerca di assicurare ai propri genitori, un tramonto della vita assistito a livello sanitario anche piuttosto bene. Della serie occhio non vede cuore non duole. E cosi la propria coscienza e'salva anche al prezzo di un'assenza che emozionalmente ad un anziano genitore occorre piu' che un paio di bravi e ben pagati Operatori Sanitari. Chi non ha soldi si barcamena, soffre, finisce per perdere il lavoro per assistere i propri genitori tentando di ricambiare quanto questi hanno fatto per loro. Spesso per poi dopo, una volta scomparsi i genitori, restare senza lavoro e senza pensione. Dal momento che gli stati moderni continuano a tagliare queste spese sanitarie definendole, in concreto, come voluttuarie. E' drammatico, ripeto. In uno studio pubblicato in un libro dal titolo Invecchiare, scritto da un giovane antropologo, Jacopo Favi, che studia i processi di invecchiamento e la loro gestione in ambiente urbano ma anche rurale in Africa e precisamente  in Ghana , si afferma che gli anziani in quel paese africano sono gestiti a turno non solo dal proprio nucleo familiare ma anche da vicini di casa e da gente dei quartiere. Conferendo ad essi maggior conforto, migliori sicurezze e un corredo di attenzioni che li fanno sentire membri attivi della societa' garantendone un invecchiamento rispettoso e dignitoso. E nel testo Sul sentiero di guerra, ed Feltrinelli, Capo Orso in piedi dei Sioux Lakota , scrive che gli anziani della sua nazione indiana fino alla fine e indipendentemente dalle proprie condizioni di salute sono curati, venerati, e considerati e la loro parola e'ascoltata con rispetto. Come vedete ci sono state epoche e contesti sociali e antropologici in cui vigevano sistemi di vita che se ne infischiavano della produzione di beni e servizi al limite della sovraproduzione privilegiando invece il fattore umano e la qualita' della vita. Epoche e contesti in cui i cellulari non c'erano o sono usati come lampadine tascabili in luogo di strumenti di morte spirituale...come si verifica in quelle famiglie contemporanee in cui si assiste alla morte di qualsiasi livello di comunicazione interfamiliare in luogo di scambi virtuali, persino nei saluti di circostanza scambiati da una stanza all'altra nella stessa dimora su piattaforme social come whatsapp.  E' la societa'consumistica neoliberista e il suo continuo fondarsi sulla reificazione, sulla  cosizzazione il vero male dei nostri tempi. E ci vuole un bel coraggio a definirsi societa'superiore o evoluta. Evoluta su cosa? Perche' ha il pallino degli affari su ogni aspetto della vita umana? Perche'riesce a trasformare un problema in opportunita'? Perche'ha creato un mercato sulla gestione degli anziani in assenza dei figli che lavorano ? Le societa' cosiddette primitive hanno molto da insegnarci e molto da farci vergognare. Persino i medici, quelli di oggi, che non sanno diagnosticare nulla senza prescrivere costosi esami strumentali( imprenotabili come tempistica nel pubblico)usano i pazienti anziani come galline dalle uova d'oro prescrivendo cure al limite dell'accanimento terapeutico o sbrigando le loro visite con laconiche frasi dei tipo, ormai la sua vita l'ha fatta. Perche' hanno subito dopo un altro paziente da invitare in studio privatamente in nero cash. Persino loro sono diventati gli aguzzini di questo sistema neoliberista all'insegna del tutti sono utili finche'sono utili  ma nessuno e'indispensabile . La civilta' e' sorta quando il primo uomo primitivo si e' preso cura di un suo simile che si era fratturato il femore. Fra gli animali non avviene. Anche se non sempre e in relazione alle attitudini motorie. Ecco perche' chi inorridisce per i talebani,  e giustamente, forse dovrebbe chiedersi se il pulpito da cui parla non sia magari invaso dai tarli.