domenica 7 agosto 2022

Chi si accontenta gode...così così...

 

Chi si accontenta gode...così così...

Domenica mattina, ore 8,30, Corsico, ovest di Milano. In pantaloncini e canotta esco di casa. Mi avvio verso il naviglio per camminare. Non fisso mai un tempo definito, può essere 40 minuti o un'ora. Durante la camminata faccio qualche esercizio di Qi Gong in memoria di qualche corso fatto in passato tenuto da istruttrici italiane... che poi chi sa se gli antichi centenari cinesi li facevano proprio così , quei movimenti lenti e fluidi che ricordano Bruce Lee frizzato alla moviola, e di solito mentre mi fermo e fingo di combattere con le ombre, gli altri frequentatori domenicali del naviglio, joggers, camminatori come me, ciclisti, pattinatori, mi guardano pensando ad un modo arcaico e originale per scacciare le prime zanzare della giornata. Non ci bado, dopo aver superato il Ponte della Musica, sui muri estremi dei pilastri che lo reggono il comune ci ha fatto realizzare dei graffiti con i volti di grandi cantanti italiani e internazionali, e stranamente stanno resistendo al vandalismo, cammino lungo il naviglio, corso d'acqua che separa una stradina stretta sul limine della quale c'è qualche albero sparso di gelso o pioppi o ciliegi e dall'altra parte, del corso d'acqua, la strada che porta alla tangenziale o a Milano, verso Porta Genova, sempre trafficata, sempre chiassosa, rumorosa, piena di  scappamenti di gente che vorrebbe scapparsene a vivere in un altro mondo , ma siccome non può si fa masochisticamente piacere quello che vive...finendo col dire che Milano è meglio di ognidove e che c'è tutto. Tanto omettere che c'è tutto per chi ha i soldi, è un attimo, e nessuno se ne accorge...tranne chi l'ha volutamente omesso. Camminare lungo il corso d'acqua è rilassante, guardi le acque placide del corso d'acqua, separato da te da una bassa ringhiera di rugginoso metallo e scorgi pesci che guizzano, attraversando da parte a parte il corso o pinnando controcorrente, con qualche alga in bocca, tipo uccelli che s'apprestano a fare i nidi, ucceli d'acqua , verrebbe quasi da dire o beccano mosche o zanzare o libellule, in volo, come minuscoli delfini di piscine immaginarie...giorni fa girai un piccolo video con il telefonino e lo postai su Facebook, intitolandolo “supertrote sul naviglio” e ricevendone in cambio sequele di commenti tutti uguali e ripetuti a mò di stupide eco del tipo, “ ma sono cavedani, come si fa a dire che sono trote”, oppure, “ma come si fa a scambiare un cavedano per una trota”, ma comunque non ho cambiato titolo al video, lasciando supertrote sul naviglio, a titolo di questo video in cui si vedono questi pesci enormi che mettono le loro bocche a pelo d'acqua sperando che qualche insetto si suicidi entrandoci dentro, e, d'accordo, non saranno trote ma cavedani, ma venite a farvi il bagno dalle parti da cui provengo, altosalento, Puglia, e scoprirete che “cazzo di re” non è un omaggio alla minodotazione del nostro storico re sciaboletta, ma la posposizione dell'unica risposta possibile al nugolo di haters della porta accanto che si aggiungono al coro del linciaggio commentativo, come per dire, venite a distinguere i pesci di mare e scoprirete che neanche “cazzo di re” sapete cos'è, così imparate a ritenervi “re del cazzo” delle trote e dei cavedani del naviglio. E comunque mentre cammino, di fronte incontro una ragazza magra, bionda, in divisa d'atletica, che marcia come un'autentica marciatrice olimpica, sculettamenti e oscillazione delle braccia, e quando mi sorpassa e le do un'occhiata in tralice, scopro che “shakerando”,refrain estivo della canzone rap dell'estate, è quantomai indicato, come termine, per questi casi di bacini agitati come cocktail lavorati da baristi cocainomani. Il naviglio, sulla sinistra, lo osservo, e l'acqua con quelle alghe che ondeggiano sul fondo limpido, sottofondo delle evoluzioni dei cavedani, mi fa lo stesso effetto rilassante di un acquario in casa, solo che è meglio di un acquario in casa, perchè le creature d'acqua qui si sentono più libere, pur enrtro le pareti laterali, comunque carcerarie, dei limiti del corso d'acqua...ed è consolante avere un naviglio d'acqua vicino a dove abiti, per darci un'occhiata quando ci cammini vicino, di quando in quando...è...catartico, rilassa, dentro si agita la vita che combatte contro la morte, ma ti sembra normale, mentre dall'altra parte del naviglio, dove c'è il traffico, la morte combatte per la morte, nel regno degli uomini che si credono vivi perchè respirano polveri sottili. E comunque m'insegna che le cose belle le devi centellinare, cercare dove credevi non ci fossero e godertele a spizzichi e bocconi, laddove invece, chi ha il mare sotto casa, saturo di bellezza, resta bianco cadaverico tutto l'anno, perchè non sa più che farsene, del mare sotto casa, se non usarlo per uno stupido revanscismo in spregio ai migranti d'ognidove, dimentico del fatto, che si può andare via dalle terre natie anche solo per compiersi come esseri umani lontano dalla mammella avita, per vedere se uno ce la fa senza doping familista.E intanto cammino, pattinatrici avvenenti, signore milf d'antan scollacciate e nike fluorescenti ai piedi, ciclisti filippini, mountain bikers metropolitani, ciclisti a pedalata assistita, monopattini elettrici, joggers, borracce strette in mano, una trans nera con i muscoli alle cosce di un Ben Johnson dopato sfreccia liquefatta dal sole incipiente di prima mattina, il popolo dei forzati sportivi della domenica, come in un neo quadro di Quarto Stato di Pellizza Da Volpedo, sfila sulla parte del naviglio interdetta al traffico. Alla mia destra scorgo il tempio Buddhista di Corsico, che si presenta come un'immensa arca dalle pareti metalliche, circondata da laghetti trapuntati di ninfee galleggianti. Sul retro un prato e al centro del prato un albero che dovrebbe ricordare l'albero della meditazione del Buddha, quando il sant'uomo ebbe un'illuminazione al termine di enormi prove ascetiche e fondò una filosofia, più che una religione...lo vedo, il tempio buddhista , popolarsi di domenica per l'esecuzione del rito, il parcheggio pieno d'automobili d'ogni luogo lombardoveneto e dai veicoli scendono i buddhisti d'Italia, che con i Buddhisti dei paesi d'origine c'entrano come il salmoni con le biciclette. Al ritorno attaverso il Ponte della Musica. Le facce dei musicisti sono ancora lì, immortalati sulle pareti, miracolosamente intonse, solo tre piccole scritte sulla faccia di una di loro-devono essere le firme degli autori, credo. Rimetto la maglietta e mi immergo fra le strade di Corsico, quartiere giardino. Attraverso la strada ora più popolata d'auto e persone. Dall'altra parte della strada, con Il Quadrato, di fronte, un vecchio spazio che una volta era una pista per pattirare cintato di passamano di metallo dove di quando in quando marocchini e italiani giocano al pallone cimentandosi in sfide infinite. E incontro Gennaro, il pizzaiolo, magro come un chiodo, che inforca fra le labbra la prima delle infinite sigarette della giornata, dopo che ha appena preso il caffè. -Ueh, uoagliò, hai fatto sport, oggi? Dice. Sì, una camminata sul naviglio, giusto per capire se sono ancora in grado di stare in piedi e mettere un passo dopo l'altro, dico. -Ah, fa, gli sport miei songhe a pala e a pizza...e i ssegarette, dice. Lo conosco da 20 anni, da quando sono venuto ad abitare a Corsico. Fa delle pizze supersoniche. Sorrido e lo saluto. Un po' di sole l'ho preso, qualche pesce l'ho visto, guizzare a pelo di naviglio, prima di andare al lavoro. Per oggi ci possiamo accontentare. Anche se Ligabue dice, che chi si contenta gode, così così...










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