domenica 5 marzo 2023

La scrittura ti salva ( Marylin Bobes)

 



La scrittura ti salva.


Domenica mattina. Fuori c'è bel tempo, ma fa freddo. In attesa di andare al lavoro, il tempo scorre veloce. Quando lavori il tempo scorre lento, quando non lavori, corre. Ho fatto un video su Henry Miller, una decina di minuti. In presa diretta, senza aggiustamenti, senza trucchi. Mi piace imparare come trapezisti di circhi senza rete. Non puoi sbagliare.O perlomeno errori rimediabili. E' una specie di esercizio per imparare a parlare fluentemente senza inciampi. O perlomeno a mettere qualche pezza a colori che salvi l'inciampo di turno. Poi ho fatto 15 minuti di yoga. Al termine una bella doccia tiepida. Poi caffellatte e una fettina di pane. Do un'occhiata alla libreria e pesco un libercolo dal titolo: A labbra nude, racconti dall'ultima Cuba. Si tratta di una raccolta di racconti dell'ultima generazione di scrittori cubani. Inizio a leggere. Il primo racconto non è male, parla di un giovane disoccupato che sbarca il lunario sottraendo portafogli a vecchie turiste tedesche sin troppo in carne. Continuo a leggere. Il secondo racconto mi accende la giornata. Capisco la magia della scrittura. Non è per tutti così, e non lo pretendo, ma ci sono delle cose che leggi che ti porti dietro tutto il giorno e ti rendono la vita più sopportabile. Non lo capiscono tutti, non lo sanno tutti, è come una chiamata da Dio, credo. Marylin Bobes scrive un racconto intitolato Qualcuno deve piangere. Mette in scena dialoghi e rapporti tra donne cubane, a l'Avana. La radicalchic che ha fatto una tesi di laurea sui palazzi diversi che rompendo la monotonia di quelli uguali e uniformi aiutano a comprendere la diversità sociale, la nuotatrice che tutti credono lesbica solo perchè è invece una donna indipendente che crede nel piacere e non nell'amore, che richiede una responsabilità, come sociale. Una donna che le ruba il marito, a lei, che scrive questo racconto. Un intreccio di vite di uomini e donne di Cuba, una Cuba contemporanea, che offre uno spaccato psicanalitico senza la noiosa prosopopea della psicanalisi. Solo attraverso la semplicità di una donna che scrive per essere indipendente dall'obbligo di dipendere dall'amore con uomini. Eccola, la sento, l'ho ricevuta, la magia della scrittura, mi ha lasciato qualcosa dentro. Su cui riflettere. Fuori, fra poco, la temperie della vita. Mettersi nel traffico, nell'intolleranza automobilistica, e poi al lavoro. Migliaia di persone che affollano un centro commerciale, che, se è vero come è vero, l'essere umano dipende dalla relazione con gli altri, quando lo fa per competere e criticare look, mode, ancheggiamenti, comportamenti e vulgate, mi dà la misura di quanto siamo malati. Eppure la scrittura salva. Perlomeno salva me. Anche leggere di una donna cubana che scrive racconti di donne su quaderni a quadretti, a penna, mi trasmette la poesia necessaria per affrontare la vita. Perlomeno la mia. Ed è tutto grasso che cola, di questi tempi.





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