lunedì 5 ottobre 2015

L'ennesima sigaretta

Un pomeriggio di ottobre, a Baggio, a casa di Giuly, una mia amica. In una bella casa di ringhiera che mi ricorda le foto di Berengo Gardin in bianco e nero di una Milano anni '60 che non tornera' mai piu', con gente che suonava la chitarra e le trecce d'aglio e cipolle penzolanti dietro le balconate che uno non s'aspetterebbe. Un bel bilocale, Giuly mi accoglie in deshabillez, vale a dire comoda da casalinga, vestita in tuta/pigiama infradito havaianas brasiliane , con quel suo corpo magro e scolpito su cui spiccano i seni rifatti di recente per un ghiribizzo che , direbbero in linguaggio periferico molto ovest Milano, ci sta dentro. Basta che non ci aggiungete un "piuttosto che" o un "tanta roba", che per oggi lo posso metabolizzare. Capelli neri corvini a caschetto, origini appuloromane e calata milanese doc g , ha quel fare nevrotico , che dico, nevrile accogliente ed efficiente che ha imparato da piccola, inculcatole da quel vangelo del lavoro e del fare sempre comunque che da questa parti e' una vera e propria religione. Mi lascia visitare il suo rifugio partigiano, bel luogo, con cucina a penisola e tv accesa su Magalli e Adriana Volpe, ma quanto bona e' 'sta ragazza che imperversa da anni in tv e quando iniziera' a fare l'artista di strada scapigliata e a sparare a zero contro il potere e i potenti? Ve lo dico io:mai. La mamma dei conformisti e' piu' che mai in cinta, in questa societa' in cui Dio e' morto, la speranza e' morta e i filosofi non se la sentono di dare soluzioni perche' noi poveri pazienti in trepidante attesa potremmo cessare di finanziarli. Mentre scorrono le immagini di Magalli che intervista una hostess picchiata dal suo convivente nullafacente, parliamo di libri e di ansia, due cose che dovrebbero sposarsi bene. Eppure ci sono libri che mettono ansia e libri che te la tolgono e allora vedi che i libri dipende da come si usa che invece magari usati cosi sembrano supposte? Con la sua carnagione nera, da caraibica ovestmilanese di ascendenze saracine, si da da fare spadellando delle penne al pomodoro e pesto, piazzandomi un Chianti sul tavolo mentre Magalli straparla e io penso inevitabilmente, dove trova la forza quest'uomo per dire alla sua compagna che non vuol comprare il viagra perche' se no l'amore si riduce ad una pratica idraulica? Mettiamo un film su Sky, Benvenuti al Nord, dove si parla di impiegati postali che dal sud partenopeo si spingono a Milano in cerca di dignita' e lavoro, mentre commentiamo che la vittoria del Napoli sulla Juve ci ha entusiasmato ieri e che Sarri sembra un vecchio saggio zio di una tranquilla famigliola del sud che si fuma il mozzicone di sigaretta con le mani giunte dietro di fronte ad una panchina della villa comunale mentre dice a dei vecchietti:il fuorigioco e' un'invenzione capitalista per far vincere sempre le squadre di potere. E mentre sullo schermo si snocciolano per citazioni cinematografiche tutti i corredi possibili di luoghi comuni di suditaliani che emigrano al nord con gilet muniti di faretti antinebbia e valigie colme di peperoni  e melanzane sott'olio che parla con stanlio, mangiamo le benedette penne che non sono affatto male, anzi, sanno di amicizia, di relax , di sole che illumina la balconata dove c'e' un tavolino di legno che immagino imbandito per le colazioni mattutine all'aperto tutto l'anno, di libri di psicologia e filosofia, di filosofia come religione senza Dio del buon vivere. 
Poi sul sofa' Giuly fuma una sigaretta, si chiede perche' non e' completamente felice. Nemmeno la felicita' lo e', completamente felice, se nona avrebbe esaurito il suo dannato compito di porsi come obbiettivo irraggiungibile, dico. E mentre nel film gli impiegati postali milanesi se la menano perche' non riescono a trovare un giorno in cui tutti sono liberi per la cena col collega napoletano, ci prepariamo ad uscire. Attraversiamo la citta' e andiamo verso il centro, dove Giuly ha un appuntamento con la sua psicologa preferita di una societa' psicosomatica naturopatica che usa rimedi naturali e zero psicofarmaci. Parcheggiamo da qualche parte sui navigli e facciamo un pezzo a piedi. Ho la  schiena a pezzi, le anche doloranti e sto pensando che dovrei arrendermi all'evidenza del fatto che il sistema costante e continuo di tensioni emozionali ha inciso sui miei dischi vertebrali, sui muscoli e sui tendini peggio che se avessi fatto il contadino in una comune cinese. Lo dico a Giuly che approva eclatantemente. Forse sto semplicemente invecchiando e non mi voglio arrendere all'idea. Ma che posso farci se sono un irredentista totale del mio territorio corporeo?
Entriamo in un palazzo signorile, che poi che significa questo termine che si usa leggere nei racconti quando non si sa bene a che stile architettonico appartenga?La segretaria e' una bella bionda dall'aria scienthologista, quell'espressione estatica dell'adepta che sorride a comando che non e' poi tanto diversa dalle segretarie "attimo", cioe' cioe'", che trovi in qualsiasi executives milanese medio. Mi fa accomodare su un divano e Giuly entra dalla sua strizzatisane. Io apro un libro di filosofia sui miti greci che mi ero portato da casa di Giuly. Perche' io senza leggere non so stare come qualcuno non sa stare senza amore. L'ambiente e' elegante e spartano, con parquet, riviste naturopatiche sul tavolino perfettamente allineate, luci soffuse e zero massaggiatrici cinesi. Mentre leggo apprendo che Ulisse rifiuto' l'immortalita' che gli offriva Calipso , nonostante la variante salva radicali liberi del restare per sempre giovane, rispetto ad Aurora che invece lascio' invecchiare Titone accartocciato come un insetto fino a trasformarlo poi in cicala[ma che lucciola, pero', si potrebbe dire, Aurora}, perche' gli sarebbe piaciuto invecchiare a fianco a sua moglie. Un pensiero romantico che rischia di essere insurrezionale in questa societa' del viagra e delle zinnoplastiche. E al tempo stesso ascolto le telefonate che riceve la segretaria. Gente insistente, gente che si sente malata, gente che vuole appuntamenti urgenti con il guru del centro, un personaggio televisivo che deve la sua notorieta' come alternativo agli psioterapeuti tradizionali proprio ad una delle fonti principali del disagio generazionale. La Tv , appunto. E mentre continuo a leggere , mi addentro nella vicenda di Ulisse che dono' un meraviglioso cavallo ai troiani dentro il quale c'erano i suoi Argivi che come batteri incendiarono lo stomaco della citta' di Troia una volta che l'ebbe inglobato. La segretaria risponde al telefono sempre cortese alle insistenti clienti che si rivolgono al centro per combattere le proprie ansie e perche' il centro propone uno stile , un approccio, rilassato, tranquillo, olistico. E tutte le volte che chiude la comunicazione sbatte il telefono e le insulta. Ecco uno dei risultati della filosofia della tranquillita'. Per trasmetterla agli altri devi rinunciare alla tua. E nessun denaro ne vale la pena. C'e un 'unico motivo per cui potrebbe valerne la pena. Ed e' farlo senza ricompensa, senza mercede, senza mercedes. Al termine della seduta Giuly e' serena, rilassata. Mentre la segretaria e' ancora al telefono e la psicoterapeuta diretta al marciapiede esterno per l'ennesima sigaretta.

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