venerdì 17 settembre 2021

Suicidi dei minorenni

 L' Italia negli ultimi tempi sta assistendo ad un fenomeno nuovo: i suicidi. E sono suicidi di giovanissimi, spesso minorenni. Abbiamo sempre sorriso beffardamente noi dei paesi occidentali di cultura latina riguardo agli scandinavi. Provvisti di uno stato sociale che garantiva tutto lasciando i propri cittadini in un agio cosi' totale da indurli al suicidio . Ad avere tassi alti del numero di suicidi, per noia, dicevamo. Perche' non dovevano lottare per ottenere qualcosa. Questa indigestione dei diritti, secondo i fans dei liberismo sfrenato , produceva infelicita' e aumentava i suicidi. E' di questi giorni la cifra diffusa dai mass media di 4000 minorenni suicidi in Italia in un anno. E un conseguente aumento di suicidi di minori in tutto il mondo. Le motivazioni addotte dalle schiere degli specialisti parlano di covid 19, di crisi economica ed altro. Nessuno o pochi isolati illuminati centrano il punto. E parlano di dittatura della civilta'dell'immagine. Io propendo per questa tesi. In un mondo dove gli stereotipi di bellezza vengono costantemente diffusi da media e social e in cui si propone la bellezza stessa, quella che propongono loro, come primo gradino della scalata che porta al successo, spesso  nei giovanissimi si produce un senso estremo di inadeguatezza alla vita. A cio' si aggiunga  l'assenza totale delle tutele genitoriali di genitori  pesantemente impegnati nel lavoro o in ulteriori scalate al successo vieppiu' economico, nonche', nella maggior parte dei casi, in strategie appena di sopravvivenza e di insegnanti poco attenti, spesso perche si trovano a dover gestire scolaresche di numero esorbitante , che ecco che viene facile per i nostri ragazzi rifugiarsi nell'isolamento dei telefonini , dei tablet e compagnia bella. Un isolamento che nel mentre da'sicurezza in virtu' di una virtualita' che ti illude di scegliere migliori amici e migliori fidanzati illudendoti in questo modo di aggirare gli ostacoli della vita reale- nel momento in cui nella virtuale, di vita, ti sembra di navigare in una bolla di successo e di popolarita'- induce un isolamento dell'anima, dello spirito,  che spesso sfocia in gesti estremi. E anche non essere " in" sui social porta alla diffusione di una cultura dell' inadeguatezza che finisce per spingere i giovanissimi ad atti estremi arrivando a spettacolarizzare il pericolo corso o addirittura a mettere  in rete le immagini del proprio suicidio, per interposta persona, s'intende. Che societa' e' questa dove gli inventori e i propugnatori di internet, quelli di Cupertino, come direbbe dispregiativamente Crepet, traggono profitto dallo scarico in rete di immagini di suicidi in nome della liberta'd'espressione. Si tratta di una liberta di espressione da ebeti, la loro, sghemba e zoppa e comoda, nel momento in cui genera profitti elevatissimi. Che consentono  a questi signori vite agiate infarcite pero' di opportune  proibizioni di un uso spasmodico dei social ai  propri figli. Cui suggeriscono di dedicarsi ad altro. E' pura schizzofrenia. Il capitalismo non temperato da regole e' pura schizzofrenia. Fare profitti sulla pelle degli altri affittando chiavi inglesi o servizi non cambia la sostanza . E fingere di non  essere consapevoli dei danni inflitti n on e'un alibi buono per tutte le stagioni.

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