mercoledì 15 dicembre 2021

Diario dicembre 2021

 

Diario dicembre 2021


Ho finito un libro su Bukowski. Presumo si intitolerà “Bukowski era uno di noi”. Non so se e quando e semmai vedrà le stampe. Sta lì, su un file, che naviga sul desktop del mio pc. Ho scelto dei pezzi di opere di Bukowski, poesie , stralci di romanzi, racconti e raccolte di lettere e li ho commentati. Poi, dopo aver scritto l'ultimo capitolo, ho letto un po' della biografia di Kalfon su Che Guevara. Il Che soffriva di asma sin da piccolo. E sin da bambino imparò a controllarne gli attacchi tremendi. Questa sua capacità di controllo, durata tutta la vita, potrebbe averne contrassegnato la grandezza. Nel bene e nel male è stato uno dei più importanti personaggi del secolo scorso. Persino i detrattori (io non sono certo tra questi) sono costretti ad ammetterlo. Poi sono passato alla biografia di Caravaggio (leggo contemporaneamente più libri) “M, l'enigma di Caravaggio” di Peter Robb. In un passaggio, l'autore, parlando della peste a Milano, racconta , in linea con una corposa documentazione, che il Cardinale Borromeo, uomo severissimo e controverso, durante l'epidemia di peste diresse personalmente i rituali di purificazione, le veglie e le preghiere, girando egli stesso a piedi nudi e con un crocifisso in spalla, per la città di Milano. Portava tutti i giorni conforto ai malati nel lazzaretto. Alla fine della pandemia, metà città perse la vita. Persino il segretario del Cardinale Borromeo. Ma lui sopravvisse. C'è da dire che l'autore è un laico e riporta queste notizie, parlando del milieu in cui visse Caravaggio, per spirito di verità. Spero accada che anche questa pandemia si estingua da sé. E da laico e scettico non ho niente contro i riti purificatori e le preghiere. Hanno un potere taumaturgico, secondo me. Si creda i non si creda. Poi , sdraiato a letto, visto che la coppa Italia su Italia Uno era noiosissima, sono passato alla lettura di “Basta un caffè per essere felici”. Lo avevo iniziato tempo fa e poi abbandonato. Ma ieri sera sono andato a fondo. Ne ho letto quasi metà. Ringrazio Gimmi, amico e collega di lavoro, per avermelo prestato. E' un libro meraviglioso. Scritto in modo semplice da Kawaguchi, un giovane regista giapponese, narra le vicende biografiche di alcuni amici che ruotano intorno ad un Caffè molto speciale. C'è, al suo interno, avvolto dall'atmosfera molto rituale, ovattata e zen tipica giapponese, un tavolo e una sedia, sedendosi al quale, puoi viaggiare nel passato. Due amici si incontrano ventidue anni dopo, alla vigilia delle nozze di una figlia adottata da uno dei due, a causa della morte dell'altro. Uno lo cerca nel passato, attraverso questo espediente e filma un discorso nuziale che svelerà alla ragazza che si sposa, chi è il suo vero padre. Non l'ho ancora finito ma lo consiglio vivamente. Abbiamo bisogno di tenerezza. Abbiamo bisogno di guardare con calma al passato. E di non essere troppo ossessionati dal futuro...dimenticando il presente. Buona giornata.


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