sabato 28 gennaio 2023

Burroughs

 


Burroughs


Nato a Saint Louis, il 5 febbraio del 1914, morì a Lawrence il 2 agosto del 1997. Fu uno scrittore statunitense dalla biografia che è di per sé un romanzo e forse, dico, forse, l'unico romanzo che abbia un senso compiuto rispetto a tutti quelli scritti da lui. Nonostante ciò Burroughs ha influenzato la letteratura, il cinema, la musica in diversi modi. Tramite i suoi scritti , le sue interviste e i suoi interventi, camei e collaborazioni. Rampollo di una famiglia ricca e benestante nota per la produzione di calcolatrici meccaniche ( il nonno aveva inventato la prima macchina addizionatrice scrivente), nel trentadue entrò ad Harvard, per studiare letteratura inglese e successivamente antropologia. Dopo la laurea i suoi genitori decisero di sostenerlo economicamente, sperando in una sua folgorante carriera accademica e di prestigio ma in realtà per tenerlo lontano dalla famiglia a causa delle sue aperte tendenze omossessuali. Una famiglia decisamente progressista, si sarebbe detto. Burroughs invece liberatosi delle imposizioni della famiglia viaggia in tutto il mondo dedicandosi ad ogni tipo di sperimentazione compresa quella dell'uso delle droghe. Non lavorò mai davvero e l'unico impegno lavorativo di cui si abbia notizia consistette in un lavoro di disinfestatore, esperienza da cui nacque in seguito un suo testo dal titolo “lo Sterminatore.” Nel 1939 si amputò l'ultima falange del dito sinistro sostenendo che fosse parte di un rituale indiano. Mostrò il dito al suo analista dell'epoca che lo fece internare. Un'altra versione di questa storia invece fa risalire quest'episodio ad un pegno d'amore nei confronti di un suo giovane amante. Viene in mente qui una leggenda che circola sulla vita del pittore fiammingo Van Gogh, che pare si fosse tagliato una porzione dell'orecchio sinistro per donarlo ad una prostituta da lui frequentata in un bordello vicino a dove lui viveva e lavorava. Alcuni invece sostengono che il fiammingo si amputò l'orecchio perchè affetto dalla sindrome d Menier( la sindrome provoca attacchi progressivi e invalidanti di vertigine). Altri ancora dicono che Van Gogh si tagliò il lobo dell'orecchio sconvolto dalla gelosia in quando Gaugin, suo amico ed altrettanto eccellente pittore, condivideva con lui la peripatetica in questione. Nel 1943 conosce Allen Ginsberg, poeta della Beat generation, con cui ha anche una lunga relazione. E con lui tutto il consesso dei poeti e degli scrittori della beat generation, Jack Kerouac, ricordiamo il suo “ Sulla strada”, Gregory Corso, poeta di origini italiane e Neal Cassidy, che diverrà famoso, sostanzialmente, per essere il protagonista del libro citato che dette il successo a Kerouac:  libro che originò il termine Beat Generation...che significa sostanzialmente Stanco , Abbattuto e trae origine dagli ambienti afroamericani degli anni 50. Ma Kerouac aggiunse a questo termine anche il significato gioioso di Beato , Ottimista. Generazione che si estrinsecò in campo letterario e culturale e che si contraddistinse con proteste contro il sistema anticapitalista di tipo pacifico, la cui immagine paradigmatica potrebbe essere rappresentata dalla ironica piantumazione di fiori nelle canne dei fucili di poliziotti e militari che si opponevano alle proteste pacifiche. Le quali ebbero il loro acme nella protesta contro la guerra in Vietnam. Ma torniamo a Burroughs: nonostante fosse omosessuale-in molti suoi scritti , espliciti, illustra con dovizia anche la sua pratica preferita di quel tipo di omosessuale, che per non tracimare nel linguaggio volgare, consiste nel restare con le ginocchia sbucciate una volta rialzatisi in posizione eretta ( la definizione l'ho tratta da una ghiotta definizione della pratica preferita, riferita in un'intervista, da Brigitte Nielsen), si sposò per ben due volte. La prima volta con una certa Kappler, una nobile austriaca che desiderava prendere la cittadinanza americana ( quindi fu per pura galanteria) la seconda volta con Joan Vollmer, un'amica con cui condivideva la sua insana passione per le droghe. Nei suoi viaggi per il mondo, Bourroghs, capita a Tangeri, dove viene raggiunto dai suoi amici della Beat Generation che lo venerano come un santone, per la sua cultura enciclopedica e per le sue teorie originali ed eversive circa il potere. Ma Burroughs non si sentì mai uno di loro. Tanto che una volta ebbe a dire che lui ai poliziotti non avrebbe lanciato solo i fiori ma anche i vasi con tutto il terriccio all' interno. Ma nonostante questo suo distanziarsi, Burroughs, deve molto a Ginsberg e Kerouac, che mettono insieme i suoi scritti deliranti, di cui era circondato nella sua umile dimora di Tangeri e riescono a mettere insieme un libro, il cui titolo sarà “Il Pasto Nudo” ( l'ispiratore del titolo fu Kerouac). In precedenza Burroughs aveva scritto “La scimmia sulla schiena”, un libro vergato in forma comprensibile, forse l'unico, autobiografico, in cui racconta della sua tossicodipendenza. Il titolo deriva dall'espressione tipica dei tossici statunitensi nel definire i vari effetti dell'eroina. Come avere una scimmia sulla schiena, appunto. Ma Il Pasto Nudo, pubblicato solo nel '59 in Francia, fa diventare Burroughs uno scrittore famoso. E' un successo internazionale. E inaugura una tecnica di scrittura, denominata cut up, più evidente nei lavori successivi, e sperimentata grazie ai consigli di un suo amico e amante, scrittore anche lui e pittore, Bryon Gysin, conosciuto a Tangeri. Questa tecnica consiste nello scrivere e poi strappare le pagine scritte, ricomponendole in modo casuale. Il tutto doveva dar vita ad un nuovo senso del linguaggio scritto che doveva definirsi compiuto proprio per la sua incompiutezza e che , in definitiva, si candidava a rappresentare sogni, deliri ed esplorazioni di mondi i cui confini erano aperti dall'uso delle droghe. Ma l'episodio che segnò l'esistenza di Burroughs e lo spinse a diventare uno scrittore, risale al suo soggiorno a Città del Messico. Una sera con sua moglie Joan Vollmer, sono entrambi ubriachi fradici e lei (o lui, non si saprà mai), si sfidano a giocare a fare Guglielmo Tell che colpisce un bicchiere posto in testa a lei. Burroughs che da sempre aveva avuto una fascinazione per le armi ( una delle tante, insieme a Scientology, credere negli ufo, nei codici maya e nella mitologia egizia), spara per colpire il bicchiere, ma uccide la moglie. A tutt'oggi non si sa come Burroughs riuscì a non essere processato per uxoricidio. Per le autorità messicane fu un incidente e basta. Da quell'episodio che Burroughs dice, lo segnò per sempre, nacque la decisione di diventare uno scrittore. Per non morire. E di dedicarsi per tutta la vita alla ricerca di una libertà che, con ogni mezzo necessario, è il caso di dire, droghe, stati alterati di coscienza, letteratura, mistica, stregoneria, magia persino, liberasse lui dal suo enorme senso di colpa e l'umanità dall'adamitico senso di colpa più generale .Dell'episodio Burroughs riferisce che mentre puliva una pistola che doveva vendere ad un suo conoscente, accidentalmente partì un colpo. 41 anni dopo ( sua moglie era morta nel '51), si sottopone col suo amico , il poeta Allen Ginsberg, ad una cerimonia di purificazione tenuta da un "medicine man" Navajo. Al termine di questa cerimonia, un Burroughs stanco, prostrato dagli anni e dagli eccessi ( gli hanno inserito un bypass coronarico), dichiara di essersi liberato dal demone che lo aveva portato ad uccidere sua moglie. E questo per continuare ad ammantare la sua esistenza di un'aura misteriosa ( per alcuni, invece fu in comodo alibi, ma come, non era morta per un colpo accidentale?)  grazie alla quale , quest'uomo, ha lasciato segni indelebili nell'arte e nella cultura contemporanea: vediamone alcuni:

Ha partecipato come attore ai film Chappaqua di Conrad Rooks (1966), Decoder di Klaus Maeck (1984) e Drugstore Cowboy di Gus Van Sant (1989); in quest'ultimo film interpreta un ex prete tossicodipendente.

  • Ha partecipato al videoclip di Election Day degli Arcadia[7], in una scena in cui, seduto al buio vicino ad una scalinata, tira un cristallo numerato sul pavimento e viene illuminato con una torcia da Nick Rhodes.

  • Ha partecipato al videoclip Last Night on Earth degli U2: nella scena finale si vede Burroughs che chiude gli occhi. Il videoclip fu girato pochi giorni prima che Burroughs venisse colto dall'attacco cardiaco che lo uccise.

  • L'interesse di William S. Burroughs per la magia (in particolare per la magia del caos) lo indurrà nel 1993 all'iniziazione presso l'organizzazione IOT (Illuminati di Thanateros), fondata nel 1978 da Ray Sherwin Peter J. Carroll.[8]

  • Ha partecipato, prestando la sua voce a Sharkey's Night, un brano dell'album Mister Heartbreak (del 1984) di Laurie Anderson.

Influenza nella musica

Il nome del gruppo rock psichedelico Thin White Rope fu ispirato da una metafora usata dallo scrittore per definire il liquido seminale maschile.

Il gruppo musicale inglese Soft Machine prese il nome dal romanzo La macchina morbida.

La canzone The Wild Boys dei Duran Duran è deliberatamente ispirata al suo romanzo del 1971, dal quale il regista Russell Mulcahy intendeva trarre un film. Mulcahy creò l'omonimo videoclip – per la cifra-record di un milione di sterline dell'epoca – nel tentativo di illustrare le sue idee; ma il film, ancor più ambizioso e costoso, restò irrealizzato. Burroughs finì poi col figurare in un cameo di sette secondi con gli Arcadia, progetto collaterale di alcuni membri del gruppo.

La canzone Scentless Apprentiece dei Nirvana è ispirata a un romanzo di Burroughs, ci fu anche una collaborazione tra Kurt Cobain e Burroughs per creare "The Priest they called him"

Nel 1992 invece è l'italiano Faust'O, al secolo Fausto Rossi, ad omaggiare Burroughs con il brano Morbide Macchine dove collabora come autrice Laura Valente.



Normal Mailer, famoso scrittore americano, ricordiamo il suo: “ Il nudo e il morto”, crudo libro sulla seconda guerra mondiale, scritto a soli 26 anni, ha detto di lui: Burroughs è l'unico scrittore americano che può fregiarsi dell'appellativo di genio.


Il pasto nudo” è il primo libro di una tetralogia che , insieme a Città della notte rossa”, “Strade Morte” e “Terre Occidentali”: sono libri difficili, dal genere indefinibile, un mix di fantasy, horror, fantascienza , saggio antropologico e autobiografia, in cui spiccano scene di sesso esplicito e violenza estrema, attraverso cui il padre ( abbiamo visto putativo) della Beat generation, illustra teorie originali ed eversive. Eccone alcuni esempi: la Cia ha sperimentato la bomba atomica perchè le radiazioni uccidono oltre che i corpi delle persone, anche le loro anime, dando luogo ad un morte definitiva, dietro il potere ufficiale c'è un potere soprannaturale forse di origine extraterrestre denominato Banda Nova che condiziona la vita sul pianeta terra, la felicità degli uomini, le loro libertà sessuali, utilizzando molti strumenti, compreso la diffusione tramite magnetofoni nascosti di bisbigli che condizionano le menti ( il Bisbigliatore è uno dei personaggi ricorrenti), l'imposizione di un Dio unico riproduce gerarchicamente la forma di governo dittatoriale ed è stata favorita da chi pensava che il rivolgersi ad un phanteon di dei, che derivavano dalle forze della natura, mettesse in crisi le strutture stesse del potere per sua natura centralizzato, la libertà sessuale è una condizione negata perchè il sesso è una delle forme in cui si esercita la libertà del piacere sui propri corpi e su quelli altrui, se fossimo pienamente appagati sessualmente il consumismo morirebbe, le multinazionali vogliono distruggere la natura per ricrearne un'altra artificiale, trattati sulle droghe, sperimentate direttamente e studiate alla luce della quasi laurea in medicina quando era a Vienna ( in un'intervista sostenne che droghe come eroina, morfina e cocaina, non favorivano alcun processo creativo e che invece marijuana, lsd e company, potevano aprire aree del cervello, inizialmente, favorendo invece detto processo e  che comunque aree di cervello inesplorate potevano continuare ad essere frequentate anche dopo l'uso delle suddette droghe, senza soffrire di dipendenza) e altre decine di teorie che, chissà, magari un giorno, faranno gridare a tutti, non solo a Norman Mailer, che il nostro William Seward Burrough, fosse veramente un genio!






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