sabato 7 gennaio 2023

La leggenda del pianista del villaggio Giardino...




La leggenda del pianista del quartiere giardino.


Abito in un'angusta , ma non per questo meno confortevole, dimora nel quartiere Giardino a Corsico, hinterland milanese, Milano ovest. Il quartiere è provvisto di una Coop, di un chiosco edicola che vende oramai solo Mani di fata alle signore che ricamano a casa dopo aver ricamato sugli altri al bar, una pista di pattinaggio dove non pattina mai nessuno, che si apre al centro di alcuni alberi che d'inverno sembrano dagherrotipi, un forno animato da calabresi che prima era un circolo culturale ( giuro) diove giocavano a carte gli ndranghetisti in soggiorno obbligato ( forse stanchi di essere obbligati a stare nei loro, di soggiorni)...poi cos'altro? Ah, sulla pista di pattinaggio ci giocano al pallone d'estate. Lunghe sfide fra marocchini e italiani. Io gioco con i marocchini, che dicono che sono abituati a giocare sui campi non in erba...perchè di solito se la fumano prima di giocare, credo. Il mio palazzo è uno dei tanti Godzilla di cemento armato dei nuclei proletari abitativi della zona. Nel mio palazzo abita di ogni: consiglieri comunali, consiglieri di condominio, impiegati del comune, operai, manager ( ebbene sì, pure loro), puttane, tossici che passano per brave persone e brave persone che passano per tossici...in cima al mio appartamento ci abita una coppia separata con un figlio e un cane che non la smette di abbaiare quando viene lasciato solo, poverino. Soffre la solitudine. E rompe i timpani, oltre a qualcos'altro. Lo tollero perchè avendo il palazzo in ristrutturazione col bonus 110% sono circondato da impalcature popolate da operai magrebini che ascoltano tutto il giorno, alternativamente, litanie arabe coraniche e Laura Pausini. Di fronte all'ingresso del mio appartamento, abita una coppia giovane e misteriosa che possiede un cane artico bianchissimo che mi osserva quando li incontro con uno sguardo melanconico come se mi volesse dire: sono più taciturni di me. Delle due l'una o hanno i muri insonorizzati o da loro il sesso è sconosciuto. Ma uno dei personaggi più interessanti della fauna con cui ho ha che fare giocoforza nel mio palazzo è, il pianista. Venne a stare nell'appartamento prospiciente , alcuni anni fa. Uno e settantacinque, capelli bianchi lunghetti sul retro, stempiato. Veste vintage e ha anche un'auto vintage, una Cadillac , credo, che tiene sempre nel box dopo che una volta è entrato nel forno dei calabresi. Non è servito a niente spiegargli che adesso è un forno e che non è che tutti i calabresi siano affiliati...semmai sfilatini, trattandosi di un forno. All'inizio non si capiva che lavoro facesse. Lo avevo preso per un pensionato, solo, scapolo, separato o vedovo. Lo incontravo per le scale sigaretta in bocca e buongiorno buongiorno e basta. Mai vista entrare una donna a casa sua. Men che meno uomini. Le finestre della sua dimora non hanno le tendine e quando lui è in casa rimedia abbassando le tapparelle. Ho idea che si senta provvisorio, da queste parti e che stia cercando altro altrove. Oppure semplicemente gli puzza andare dai cinesi a comprarsi le tende per le finestre. Fin qui, nulla di strano, direi. Ma con il passare degli anni qualche stranezza si è verificata: di notte , sul tardi, sentivo dei gemiti di donna che faceva sesso, ma proprio ad alto volume. D'estate si diffondevano in tutta la strada a lato dell'appartamento. Cavolo, mi dissi, il vecchio si da da fare, nonostante sia vecchio e non abbia le tendine alle finestre e altre piccole stranezze. Ma ascoltando sempre meglio nei mesi successivi riuscii a capire che trattavasi di film porno che lui guardava , sul pc, immagino, dati i tempi correnti ( dvd e cassette dagli edicolanti compiacenti risalgono al secolo scorso)...e subito dopo la conclusione del film o dei rumori del film ( non voglio pensare ad altri tipi di conclusioni), ecco diffondersi nell'aria , attraverso i muri, nelle strada a fianco, pezzi di pianoforte straordinari, ritempranti e catartici. E si capiva che era un pianoforte vero, non pezzi provenienti da radio e lettori di cd. La cosa si verificava costantemente, specie d'estate, a notte inoltrata. Altre volte, di pomeriggio, ero in casa e ascoltavo attraverso i muri quell'uomo, dalla voce roca alla Vasco Rossi alla trentesima Marlboro, che parlava al telefono ad altissimo volume...forse su skype (rideva a crepapelle, durante quelle telefonate). E poi dopo la chiamata ecco ancora il pianoforte. Ma non mi sembrava di riconoscere pezzi classici ( ne so abbastanza di musica classica per pianoforte), credo fossero pezzi suoi. Un altra volta stavo ascoltando un pezzo bellissimo al pianoforte, che mi ha incantato e mi ha tenuto inchiodato all'ascolto a lungo. Erano le 3 di notte, ma non mi ricordo se prima c'erano stati gli orgasmi di film porno ad alto volume. Dormivo della grossa. Qualche volta fra vicini sentivo che commentavano la strana vita del pianista del villaggio giardino di Corsico. Le ipotesi più fantasiose. L'unica che mi sento di accreditare ( che poi è la mia) è che si tratti di un maestro di musica in pensione, che arrotonda facendo lezioni di pianoforte da remoto su skype, tra un sollazzo pornografico e l'altro...ma naturalmente nessuno dei vicini tende ad accreditare questa versione. Perchè troppo banale e mite. Se non è un mostro pedofilo o anche peggio, perde il suo appeel. Nonostante mi sia simpatico, comunque, quando ci siamo incontrati durante le vacanze di Natale e mi ha porto la mano per farmi gli auguri, be', che volete, mi sono inventato la scusa del covid per non stringerla. Avevo da poco ascoltato uno di quegli ululati orgasmici provenienti da casa sua. E se tanto mi dà tanto, non c'è bisogno di dare una mano a chi già se la dà da se'.... 

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