giovedì 6 gennaio 2022

Diario gennaio 2022

 

Diario gennaio 2021


Provate ad andare in farmacia per un'aspirina. Le code arrivano in tangenziale, qui a Milano. Chi in fila per tamponi chi per altro. La pandemia torna a mordere. Paghiamo le feste allegre all'insegna del “tanto siamo vaccinati”. Ma non basta. Basta per non prendere il virus in forma grave, a quanto pare. Basta per non arrestare la produzione. Ma siamo punto e a capo. Chi prende un'influenza normale diviene un caso oggetto di studio, ormai. Lo studio però virtuale. Non in presenza.


Nei luoghi di lavoro è pieno di gente come schiuma di mare. E metà dipendenti sono a casa o col virus o in quarantena perchè sono stati a contatto con gente che ha preso il virus. Metà partite di campionato sono saltate causa giocatori contagiati. Eppure si va avanti. Dobbiamo andare avanti. Convivere con il virus ed evitare di incontrarlo, se possibile. Il vaccino è una barriera, piaccia o non piaccia ai no vax. Io ho la terza dose il 14. Qualche giorno prima la scadenza del mio green pass. Se no non potrò lavorare. Non si tratta di schierarsi, si tratta di fare la cosa più opportuna. Mi viene da ridere se penso che i clienti delle prostitute sclerano perchè non possono permettersi una gonorrea. Altrimenti devono fare la fila per ore, in farmacia. ““Uellah, ecco uno che non deve fare il tampone, Gino”. Gino è il collega del farmacista. Le prostitute mangiano spaghetti al pomodoro forniti da Emergency, credo. Non credo possano pagare l'affitto. Come molti altri italiani, in questo momento. Alla faccia di chi soffre per non potersi sedere al ristorante, perchè gli è scaduto il green pass. Sono problemi, capisco. Ognuno ha la propria scala di valori, ma per questi ultimi di valori non ce ne sono...non possono nemmeno controllarsi i valori, quelli sanguigni, dei trigliceridi. Dopo due ore di fila in farmacia gli si sono abbassati. Niente valori, appunto. Poi di nuovo al ristorante. Ah, già, non possono andare. Risolto il problema. Ma c'è sempre il supermercato.


Mai vista un'epifania così triste. Nessuno in giro. Deserto, da queste parti a Milano e dintorni. Come italiani pensavamo di essercela sfangata, rispetto agli altri. Certo ce la passiamo meglio, perchè abbiamo avuto più limitazioni. Ma non ce la siamo sfangata. Non è un buon motivo per mollare gli ormeggi. Capisco i ragazzi. Ai ragazzi non puoi mettere la mordacchia. Non puoi dire ad un quattordicenne di non pomiciare. E non glielo dirò.


Oggi agnello con patate al forno. Al ristorante di casa mia. Niente male. Poi ho corretto delle cose, scritto delle cose, letto delle cose, letto. Andato a letto. Letto Zhuang-Zi, un taoista del IV secolo avanti cristo. Uno dei fondatori del Taoismo. Critico nei confronti di Confucio, rifiutò qualsiasi incarico pubblico: “preferisco sguazzare nella mota che sottomettermi alle etichette ed agli obblighi di corte”, pare abbia affermato. “L'uomo saggio respira con i talloni, l'uomo comune respira con la gola”, altra sua celebre massima. Fu il primo a parlare dei taoisti che praticavano il Qi Gong, combinando la respirazione con una ginnastica corporea che mimava i movimenti di alcuni animali. Parla di un certo Peng, leggendario taoista, che visse 800 anni. Praticando questa ginnastica respiratoria. Visse in eremitaggio, in montagna, evitando di mangiare i 5 cereali e respirando nel vento e dissetandosi con la rugiada. Così guarì i mali di molti uomini. Noi non abbiamo più molti Zhuang-Zi. Noi oggi nutriamo una folta schiera di leccaculi.

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