sabato 5 novembre 2022

Leggendo Kerouac

 

Leggendo Kerouac


Stato da poco in libreria. Le nuove uscite non mi interessano. Ho dato una scorsa a certi nuovi libri, un po' di tutti i generi, ma ho tratto l'impressione che non ci sia più molto da dire. Poi prendo una copia di Big Sur , di Kerouac. Lo avevo letto alcune volte ma ogni volta riserva sempre delle sorprese. Si certo Kerouac è un tipo di scrittore che deve scrivere parecchie cose apparentemente prive di significato o banali per poi uscirsene con lampi di genio. Ci sono scrittori così, e Kerouac era uno di loro. Ed è incredibile quando gli sia debitore nella mia scrittura. Kerouac è un tipo di scrittore molto fotografico, quasi filmico e parecchi dei suoi libri sono scritti come se lui descrivesse se stesso all'interno di un videoclip in cui le immagini di contorno vengono descritte minuziosamente fornendoti un quadro fotografico senza eguali. Sembri viaggiare a piedi insieme a lui. “Questa è la prima volta dopo anni che faccio l'autostop e presto comincio a constatare che le cose sono cambiate, in America. Non riesci più a farti dare un passaggio (…). Lucide giardinette l'una dopo l'altra passano silenziosamente, di tutti i colori dell'arcobaleno, o anche di tutte le tinte pastello , rosa, blu, bianche, il marito è al posto di guida, con un lungo ridicolo capello da ferie estive e una lunga visiera da baseball che lo fa sembrare deficiente o idiota...Gli siede accanto la moglie, padrona dell'America, con gli occhiali scuri beffarda, anche se lui volesse fa salire me o chiunque lei non glielo permetterebbe...Ma sui due profondi sedili posteriori ci sono bambini, bambini, milioni di bambini di ogni età, strillano, per il gelato, versano il gelato alla vaniglia dappertutto sulle foderine di tartan...Non c'è più posto del resto per un autostoppista anche se eventualmente al povero bastardo si potrebbe permettere di viaggiare come un bandito mansueto o un assassino silenzioso sul ripiano per i bagagli proprio in fondo alla giardinetta, ma lì no, ahimè, lì ci sono diecimila grucce con vestiti da uomo e da donna puliti a secco e stirati alla perfezione, vestiti di tutte le taglie, affinchè la famiglia possa passare per milionaria ogni volta che entra in una bettola lungo la strada per ingurgitare uova e pancetta...”. Diavolo di un Kerouac, quanto mi manchi, non ne nascono più scrittori così. Per cui perchè dovrei comprarmi un libro di scrittori attuali vissuti e pasciuti nella bambagia?

Esco dalla libreria Feltrinelli con una copia di Big Sur, quella che avevo è andata persa in qualcuno dei miei diecimila traslochi a Milano...in libreria ne ho letto per circa 70 pagine ed ho trovato alcuni refusi e imperfezioni di stampa, quelle cosa che fanno gridare il lettore medio alla truffa. Ma io non sono d'accordo, mi terrò questo libro con i suoi refusi e imperfezioni di stampa, perchè sarà per me come una bibbia imperfetta, un talismano da portarmi in viaggio per farmi ricordare che a pagine 66 c'è quella parola che manca ma che non inficia il senso e la profondità dei ragionamenti espressi e scritti ( e probabilmente anche questo pezzo avrà dei refusi).

Piazza Duomo è piena di gente, turisti ispanici che fotografano tutto con i loro telefonini di ultima generazione riempendoli di scorci ovvi che per loro saranno unici-posto che li guardino e riguardino di quando in quando, cosa che ritengo improbabile, visto che non si ha mai il tempo di ammirare niente se non il ricordo del momento in cui hai fatto la foto che finirà nella memory card del vostro telefonino, intasandola-imbocco a passo svelto via dei Mercanti, folla formicolante in mezzo alla quale , qua e là si scorgono alcuni musicisti di strada ben attrezzati con strumenti e basi e supporti sonori e tutto quanto, che rifanno grandi pezzi conosciuti. Inultile dire, che sono favorevole a questa esplosione improvvia di creatività e alla gente che vuole condividerla con altri e magari diventare famosa, avere successo ( anche se il successo come diceva Pasolini, è l'altra faccia della medaglia della persecuzione, dio, quanto mi manca quest'uomo, siamo pieni di leccaculi che hanno ingoiato uno Zingarelli), ma, cristo, suonate qualcosa di vostro, dei vostri pezzi, non abbiate paura di esprimervi, anche se lo so che c'è da aver paura del successo. In Big Sur, mi sovviene, Kerouac, reduce del successo di On The Road, cerca rifugio in una capanna ne boschi e nell'alcolismo, per colpa del successo, perchè il successo gli tolse la libertà di andarsene in giro senza essere riconosciuto e fotografare com la matita sul suo blocchetto di appunti, che era quello che più gli piaceva fare. Attraverso via Dante e altri pianisti e chitarristi suonano i Pink Floyd-non c'è proprio null'altro da suonare, fors'anche qualcosa di vostro? Taglio di netto il Castello sforzesco, lo attraverso in mezzo, come un Pinocchio qualsiasi che entri nel ventre della balena e altra gente e turisti che fotografano in continuazione perdendosi la bellezza della contemplazione, scippata dalla concentrazione sui dettagli tecnici della foto che non sarà se non un lontano ricordo di quello che stanno guardando senza tuttavia osservare. Nel parco (Sempione) ballerine di reggaeton, giovanissime, invadono i prati verdi con le loro t-shirt bianche e gruppi di joggers zigzagano in mezzo ad accademisti di Livorno in divisa, come in una mache di supergigante, in attesa della spesa al Gigante, supermercato...guardano in continuazione gli orologi da polso perchè si sono dati un tempo, oppure, peggio, stanno già pensando ad altro, oppure ancora, non vedono l'ora di finire qualcosa che invece dovrebbe farli godere. Senegalesi seduti ramenghi o stesi sull'erba ammiccano se volessi un po' di maria e due o tre istruttori ginnici, più in là, sulla scalinata di fronte all'arco della Pace, istruiscono belle ragazze con delle sequenze ginniche, in attesa dell'obolo di fine lezione e forse anche in attesa di rimediarci del sesso. La mia donna dice che io penso sempre al male e io gli rispondo, perchè mai dovrebbe essere un male fare sesso? Puerco ( lei è venezuelana), è quasi sempre la sua risposta in mezzo alle risate generali. Il sole è molto alto, in questo novembre estivo( poco fuori Parco Sempione, Milano), (quasi ora di pranzo), in cui, mentre i ghiacci si sciogliono, le vegliarde pensano ad abbonzarsi sulle scalinate dei vecchi monumenti,e, in attesa della morte, si godono, buddhisticamente, il momento presente!


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