giovedì 23 aprile 2020

Lasciatelo fare a me

Lasciatelo fare a me
Tempo fa, andavo al liceo in quel di Ostuni. Be', era d'estate e volli fare un viaggio in Grecia. Presi il Ferry Boat che navigava da Brindisi a Corfù, Ero un ragazzo magro, e peloso. I peli sono rimasti.Mi piace pensare, come disse quella giapponese a Sean Connery in uno storico 007 di cui non ricordo il titolo “ agli uccelli piace fare fare il nido sugli alberi frondosi”, che a volte non tutti i mali vengano per nuocere. Stando alle giapponesi, per esempio.
Comunque mi presentai all'imbarco con bermuda , canottiera e zaino con sacco a pelo annesso. Posto ponte. Avevo i capelli lunghi imbionditi dal sole estivo.
Presi posto sul ponte e il battello salpò in direzione di Corfù. Vidi Brindisi che si allontanava piano piano e prendemmo il largo. Sul ponte c'erano govani di un mucchio di paesi. Di italiani non eravamo molti. Nessuno d'estate dalla Puglia va in Grecia. Ma io sono sempre stato un'anticonformista. C'erano tedeschi, olandesi, svedesi, norvegesi, danesi, qualche francese, poi non ricordo altri. Il mio inglese era rudimentale-ed è rimasto tale-mi è sempre piaciuta la lingua italiana , il greco antico. E pensare in dialetto. Ancora oggi, passati i 50 , penso in dialetto. Parolacce, per lo più. Di recente ho inviato un tweet a Trump con l'appellativo di “pezzarone” (pronuncia “pzzaron”). Va da sé che alcune parole sono onomatopeiche e non lasciano presagire nulla di rassicurante, per chi le riceve. Mi ha risposto con un cuoricino. Segno che avevo colto nel segno.Dicevo del mio inglese...be', comunque mi consentiva di comunicare un po' con tutti. Volevo conoscere le altre culture, le usanze e i modi di pensare di altri paesi. Presi a chiacchierare con un biondino-le biondine olandesi, per lo più, non mi si filavano, intuivo, per la pessima stampa di noi italiani. Era svedese. Ciarlammo un po', di ragazze, di vacanze, di posti belli da visitare in Grecia. Gli detti alcune dritte sulla Puglia. Ad un certo punto, così, d'emblèe, se ne venne fuori , sorridendo non senza un certo sarcasmo, con le solite equazioni che riguardavano la mia apartenenza al ceppo italico. “Italiani=spaghetti, mafia”.
“Hai dimenticato il mandolino”, dissi in inglese.
Lui sorrise, ma non ritirò quello che aveva detto.
C'erano degli altri ragazzi, intorno, svedesi e olandesi,tedeschi che mi osservavano. Assentivano con il capo. Come a voler confermare che erano in linea con il pensiero del biondino scandinavo(non ricordo il nome,boh, forse non me lo disse). Credo si aspettassero una mia reazione. Credo che s'aspettassero che reagissi in modo violento. A dire il vero, l'età ingenua, gli ormoni e l'orgoglio ferito in quel momento mi avrebbero suggerito di spaccagli la faccia. Ma ebbi un sussulto di lucidità e freddezza. Percepii che se avessi reagito in tal modo , loro, l'avrebbero avuta vinta comunque. E si sarebbe confermato quello che pensavano. Dunque, io venivo da una buona famiglia borghese. Gente che lavorava, intendiamoci, non Paperon De Paperoni. In casa entravano sempre un paio di quotidiani, regolarmente. Ero informato, diciamo. Mi piaceva leggere. Certe malattie si contraggono da piccoli. E c'erano cose per cui non andavo fiero del mio paese. Gli spaghetti , però, decisamente, non rientravano nelle cose di cui non andare fiero. Il “mafioso” , però, rientrava. Detto così, poi, sghignazzando, poteva suonare come un'offesa. Dentro di me sentivo che volevano che reagissi con violenza. Per trovare conferma a quell'epiteto malefico.
Tutt'intorno si fece silenzio. E c'era anche un altro tizio, un italiano della mia età, che aveva assistito alla conversazione. Aspettava anche lui. Pronto a menar le mani. Lo osservai.Non sembrava aver argomenti dialettici da suggerirmi. A parte una nutrita teoria di calci nel culo allo svedesino. Gli altri attendevano. Lo svedese sorrideva. E non aveva l'aria di volersi scusare.
Noi italiani brava gente abbiamo sempre avuto un certo complesso di inferiorità e i luoghi comuni su di noi e sugli altri quasi ci seppellivano. Gli svedesi avevao una buona fama. Avevano avuto Olof Palme,un politico illuminato che aveva esteso servizi pubblici gratuiti ed efficienti in tutto il paese, creando un modello di società invidiabile. Noi avevamo avuto Andreotti (non mi ricordo l'anno ma ricordo che Andreotti c'era sempre in tutti i governi),che aveva esteso servizi pubblici di raccomandazioni a tutto il paese. Direi che ero in difficoltà. Ma io, come ho detto, leggevo. E la conoscenza, a volte, può avere lo stesso effetto di una pistola fumante.
“Credo che voi svedesi fondiate il vostro benessere sull'esportazione di armi in tutto il mondo. Siete il primo paese , al mondo, come esportazione di armi. Se noi siamo mafiosi, be', le pistole per sparare ce le avete vendute voi. Sfido, io, che andate a curarvi gratis negli ospedali le vostre emorroidi”. Ci misi un pò a completare la frase. Dovetti dare una scorsa al dizionarietto di inglese, perchè, in quel momento, non mi ricordavo a memoria come si diceva“emorroidi”.
A quel punto il biondino mi guardò con la faccia dell'emoticon del “wow”(all'epoca non esistevano, ovviamente, ma in quest'emoj rivedo la sua faccia sorpresa). L'italiano mi guardo esterrefatto. Certo, sentivo dalle sue vibrazioni , che restava dell'opinione della teoria di calci nel culo.Gli olandesi ridacchiarono all'indirizzo dello svedese. Avevo pareggiato.
“Non dovreste ridere”, dissi agli olandesi, “visto che la droga che spacciano i mafiosi la fornite voi”. Si fecero seri. E qualcuno mi mandò a quel paese. Lo svedese non sapeva cosa dire. Certo, non era un luogo comune , sugli svedesi, quello che mi era venuto di dire. Non era stato come dire, mangiaringhe (mi tengo 100 volte gli spaghetti),o, che ne so, dove le tenete , le renne, nella stiva?
Poi mi incazzai. Quando pensai che anche i tedeschi non avevano proprio nulla da ridere. Se volete criticare il mio paese, be',cavolo, lasciatelo fare a me...
Me ne stetti sulle mie. Mi preparai il sacco a pelo. E mi accinsi a passare la notte. L'Unione Europea, per quanto mi riguardava, era finita senza neanche iniziare.

1 commento:

  1. Ottimo racconto, bella esperienza. Lo dico sempre, il più pulito ha la rogna.😊😊👍

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